Manny Pacquiao vero ed autentico 'immortale' della boxe. Parlano per lui dodici titoli mondiali in otto diverse divisioni di peso. Il senatore non è stanco, ha ancora voglia di suonarle sul ring e se qualcuno lo accusa di aver combattuto nelle sue ultime uscite avversari più che abbordabili (punti di vista perché parliamo sempre di un atleta che compirà 41 anni il prossimo dicembre), 'Pac Man' è andato a cercarsi la grande sfida, quella che non è mai mancata nella sua lunghissima e straordinaria carriera. Appuntamento a sabato 20 luglio, saranno le prime ore del mattino di domenica 21 luglio in Italia quando Manny salirà sul ring della MGM Arena di Las Vegas per il suo 71° match da pugile professionista.

In palio c'è il titolo WBA dei pesi welter nella versione 'Super', detenuto da Keith Thurman mentre Pacquiao detiene la cintura regolare: due campioni del mondo, uno infinito e l'altro imbattuto, abbastanza per considerare questo match tra i più attesi del 2019.

Il campione dalle mille resurrezioni

Cosa dire di Manny Pacquiao che non sia già stato detto in tutti in questi anni? Il termine 'immortale' gli calza a pennello, per tutte le volte che lo avevano dato per finito. Ogni volta lui è tornato, lottando contro tutto e tutti: l'avversario più forte per un atleta è sempre il tempo che scorre, chiunque prima o poi è destinato a perdere questo match, ma per il momento Pac Man vince largamente ai punti.

Le sue resurrezioni? Fin troppe: lo avevano frettolosamente 'archiviato' già nel 2012, dopo la doppia sconfitta con Bradley ed con il suo grande rivale Juan Manuel Marquez affrontato nella circostanza per la quarta volta, ma anche dopo il 'match del secolo' perso al cospetto di Floyd Mayweather tre anni dopo. Con un colpo di spugna lui ha cancellato ogni sconfitta, con Timothy Bradley si è preso la rivincita e dice sempre di attendere il ritorno sul ring di Mayweather.

A quello crediamo poco, 'Money' non ci sembra propenso a tornare seriamente a combattere, oltre a qualche esibizione spacciata come 'credibile' dalla sua straordinaria capacità comunicativa che ha ingrossato a dismisura il suo già oceanico conto in banca. Ma al di là di Mayweather, Manny è poi andato incontro ad una nuova sconfitta, quella del 2017 contro Jeff Horn, salvo risorgere l'anno successivo vincendo il suo dodicesimo titolo iridato (quello dei pesi welter versione WBA, cintura regolare) battendo per TKO Lucas Martin Matthysse e difendendo vittoriosamente al cintura lo scorso gennaio contro Adrien Broner.

Ad oggi il suo personale è di 70 combattimenti con 61 vittorie di cui 39 prima del limite, 7 sconfitte e 2 pari.

Keith Thurman, il rientro dopo due anni di inattività

Per Keith Thurman non possiamo parlare di resurrezione, ma 'One Time' ha avuto comunque un lungo periodo di inattività tra l'aprile del 2017 e gennaio di quest'anno per una serie di problemi fisici e personali. Il suo rientro sul ring è stato però di quelli importanti, nel citato primo mese del 2019, infatti, si è fregiato della cintura di campione mondiale Super WBA dei pesi welter battendo ai punti Josesito Lopez al Barclays Center di Brooklyn. Thurman è imbattuto in 29 combattimenti da professionista (con 22 k.o) in cui può vantare alcuni 'scalpi' illustri come quelli di Shawn Porter e Danny Garcia.

Manny Pacquiao per lui è un esame di laurea, si troverà di fronte una vera leggenda, mentre per il senatore filippino è l'ennesima scommessa della carriera. Appuntamento a Las Vegas, comunque vada si fa la storia.