La riforma del ciclismo professionistico che comincerà ad essere a regime dalla prossima stagione sta già mettendo in grossa difficoltà le squadre che Professional, e soprattutto quelle italiane. L’Uci ha progettato un nuovo World Tour con ben 20 squadre anziché le attuali 18, con più corridori, più giorni di gara e di conseguenza maggiori costi. Le formazioni della seconda fascia, le Professional, avranno anch’esse più spese ma minori possibilità di partecipare alle corse più importanti, a partire dai grandi giri. Gli effetti di questa riforma tanto discussa stanno cominciando a palesarsi in maniera sportivamente drammatica: il team manager della Nippo Fantini, Francesco Pelosi, ha annunciato la chiusura della sua squadra proprio a causa del nuovo corso intrapreso dall’Uci.

Ciclismo, verso un nuovo World Tour

L’Uci e il suo presidente David Lappartient hanno progettato un World Tour ancora più grande e globale rispetto a quello attuale. La riforma del Ciclismo professionistico che comincerà ad entrare in vigore dal 2020 farà salire il numero delle squadre della massima serie da 18 a 20.

Le candidate a fare il grande salto sono le squadre francesi che attualmente militano nella categoria Professional, e cioè la Arkea Samsic, la Total Direct Energie, la Cofidis e la Vital Concept, oltre alla Israel Cycling Academy, in posizione però molto più defilata. Non è un caso che Cofidis e Arkea si siano mosse in maniera importante sul ciclomercato per rafforzarsi in vista di un probabile salto.

Con il World Tour allargato a 20 squadre resteranno solo due wild card a disposizione degli organizzatori dei grandi giri, appena due posti per le squadre Professional che quindi avranno poche possibilità di partecipare alle corse più importanti. Per le formazioni italiane è un duro colpo, visto che almeno metà delle quattro squadre Professional del nostro paese è destinata a non poter partecipare al Giro d’Italia e a non poter garantire una buona visibilità ai propri sponsor.

La Nippo chiude

Con maggiori costi e poche possibilità di essere al via delle corse più importanti, la vita delle squadre Professional viene messa in forte dubbio da questa riforma che ha già subito tante critiche. Il primo effetto concreto della politica intrapresa dell’Uci è arrivato con l’annuncio di Francesco Pelosi, team manager della Nippo Fantini, una delle quattro squadre italiane della seconda fascia del ciclismo.

“Con la riforma 2020 una squadra Professional ha bisogno di un budget più alto a fronte di minori garanzie” ha dichiarato Pelosi. “Nel nostro caso si passa da 2,8 a 4,5 milioni di euro per coprire l’aumento degli atleti, dello staff, la terza attività e probabilmente l’accesso alle corse UCI Pro Series, che potrebbero diventare a pagamento per la classifica di merito. Non ci è possibile proseguire, l’unica soluzione è unire le forze” ha annunciato il manager della Nippo ipotizzando una fusione con un altro team. Nei giorni scorsi si era vociferato di un possibile accordo con la Bardiani per creare un’unica squadra in grado di sostenere i costi, rimanere competitiva e avere più chance di correre il Giro d’Italia, ma su questo fronte non ci sono ancora notizie ufficiali.