Il Tennis di Roger Federer è come un mix di musiche di Tony Bennett, Paul McCartney ed i Pink Floyd, rock e melodie uniche. L'accostamento venne fatto da Adriano Panatta in un'intervista concessa a dicembre dello scorso anno a Quotidiano.net, certamente un'opinione originale da parte dell'ex numero uno del tennis italiano. La simpatica chiacchierata è stata riportata in auge da Tennis World Italia in un momento particolare in cui il fuoriclasse svizzero, nonostante la sconfitta in finale a Wimbledon al cospetto di Nole Djokovic dopo quasi cinque ore di battaglia, viene considerato da molti come 'vincitore morale' del torneo.

In realtà, sebbene King Roger sia andato davvero vicino a sollevare la sua nona coppa sulla mitica erba inglese, il successo finale del campione serbo è strameritato, soprattutto per il carattere con cui è stato capace di ribaltare una situazione difficile. Tornando a Roger, di assoli meravigliosi ne ha messo in mostra tanti nell'ultimo torneo londinese.

'Djokovic e Nadal giocano bene, ma sono marcantoni che picchiano forte'

Nell'intervista citata, si chiese ad Adriano Panatta di paragonare il tennis alla musica. Nel caso specifico del tennis della sua epoca, il vincitore del Roland Garros 1976 lo definì 'pop'. "C'erano i Beatles e Jimi Hendrix, c'era rock e melodia, oggi invece è il tennis è più elettrico e metal.

Federer lo ammiro perché, paragonato alla musica, il suo tennis è come un mix tra Tony Bennett, Paul McCartney ed i Pink Floyd, dunque uno spettacolo". Nessuna critica, in realtà, verso i due grandi rivali di Roger, almeno per quanto riguarda il loro valore sul campo."Rafa Nadal ha un grande agonismo, mentre Djokovic è un tennista in grado di recuperare tutto, ma non sono pop e, anzi, il loro gioco è noioso.

Nel tennis di oggi sono quasi tutti marcantoni che picchiano forte, ma ai miei tempi era un'altra cosa. Volete mettere la poesia di una volée". Ma il problema di una frenesia che ha investito il gioco non è solo un aspetto del tennis, secondo Adriano Panatta. Nella stessa intervista, parlando di calcio, aveva attribuito la colpa di un gioco complessivamente diverso e meno spettacolare a Guardiola.

Panatta ospite a 'Vero e più vero'

Proprio Adriano Panatta, lo scorso 18 luglio, è stato l'ospite di apertura di una nuova trasmissione Rai, 'Vero e più vero' condotta da Ubaldo Pantani ed in onda su Rai 2. Tra gli aspetti più curiosi legati al tennis, il grande protagonista della Coppa Davis vinta dall'Italia nel 1976 ha parlato dei motivi che lo spinsero al ritiro. Dal suo punto di vista per un atleta non è difficile sopportare lo stress fisico quando l'età avanza, bensì quello mentale. "L'esaurimento mentale arriva prima, quando non riesci più a sopportare gli obblighi imposti dal tuo sport e perdi anche le motivazioni. In questi casi rititarti è come una liberazione".