Così come ieri a Javalambre anche nel secondo arrivo in salita di questa Vuelta Espana, quello di Ares del Maestrat, è stata una fuga da lontano a prendersi il successo di giornata. La tappa è andata a Jesus Herrada, il fratello di Josè che ieri era stato beffato nel finale da Madrazo e Bol. La fuga ha consentito al belga Dylan Teuns, secondo di giornata, di impossessarsi della maglia rossa di leader della classifica. La Astana di Miguel Angel Lopez non ha infatti inseguito con insistenza Herrada e gli altri attaccanti, dando l’impressione di non voler difendere la maglia.

La corsa è stata purtroppo segnata anche da una caduta che ha costretto quattro corridori, tra cui Uran, al ritiro.

Vuelta, vince ancora la fuga

La sesta tappa della Vuelta Espana, la Mora de Rubielos – Ares del Maestrat, era perfetta per una fuga da lontano con il suo percorso mosso e l’arrivo su una salita di terza categoria. Proprio per questo le fasi iniziali sono state molto vivaci finché, dai vari tentativi di attacco, è scaturita una fuga con undici corridori: David de la Cruz (Team Ineos), Gianluca Brambilla (Trek-Segafredo), Jesus Herrada (Cofidis), Dylan Teuns (Bahrain-Merida), Pawel Poljanski (Bora-Hansgrohe), Dorian Godon (AG2R La Mondiale), Tejay Van Garderen (EF Education First), Bruno Armirail (Groupama-FDJ), Nelson Oliveira (Movistar Team), Tsgabu Grmay (Mitchelton-Scott) e Robert Gesink (Jumbo-Visma).

La fuga ha cominciato a guadagnare secondi, ma la corsa non si è tranquillizzata. Il gruppo è stato scosso da una brutta caduta che ha coinvolto molti corridori. Tra questi hanno avuto la peggio Rigoberto Uran, Hugh Carthy e Victor De la Parte, tutti costretti al ritiro. Nicholas Roche ha provato a ripartire, ma anche l’irlandese si è poi dovuto arrendere lasciando la corsa.

Teuns in maglia rossa

Gli undici al comando hanno approfittato del rallentamento del gruppo dopo l’incidente per guadagnare un margine di sicurezza che ha portato De la Cruz e Teuns in zona maglia rossa. La Astana poi non ha accelerato la rincorsa, valutando in maniera positiva l’opportunità di perdere la leadership della classifica e togliersi un po’ del peso della corsa nei prossimi giorni.

La bagarre tra i fuggitivi si è riaperta molto presto. Grmay ha attaccato sulla salita di Puerto de Culla, a una trentina di chilometri dall’arrivo, ed è stato poi raggiunto da Nelson Oliveira nella successiva discesa, dove Van Garderen è caduto.

Sulla salita finale molto pedalabile i due al comando non sono però riusciti a fare grande velocità e gli inseguitori si sono riavvicinati grazie a un bell’affondo di Dylan Teuns, seguito da Jesus Herrada. I due si sono portati in testa alla corsa: Teuns si è concentrato sulla conquista della maglia rossa, prendendosi tutto il lavoro sulle spalle e così nel finale Herrada ha avuto gioco facile a saltarlo e vincere la tappa.

Il belga si è rifatto mettendo le mani sulla maglia di leader della classifica, con tutti i big arrivati assieme a quasi sei minuti.

Da segnalare solo una bella azione in vista dell’ultimo chilometro da parte di Tadej Pogacar, il ventenne della UAE che sta dimostrando un certo temperamento oltre che grande talento. Il giovane sloveno ha anticipato di un paio di secondi Quintana e gli altri big, con anche Fabio Aru rimasto nelle parti avanzate del gruppo. Ha ceduto nettamente invece Formolo, dolorante dopo essere rimasto coinvolto nella caduta di metà corsa.