Il Mondiale di Mathieu Van der Poel è finito con grande amarezza, ma senza particolari recriminazioni. Il fuoriclasse olandese che si divide tra strada, ciclocross e mountain bike, era arrivato alla rassegna iridata come il principale favorito sull’onda di una stagione di classiche sontuosa e un ritorno in grande stile a fine estate. Van der Poel è uscito allo scoperto a poco più di 30 chilometri dal traguardo, favorendo la fuga che poi ha deciso la corsa. Il corridore della Corendon è però crollato sul più bello, all’inizio dell’ultimo giro del circuito britannico, ed ha raggiunto il traguardo con più di dieci minuti di ritardo.

‘Una corsa strana’

I Mondiali di ciclismo in Yorkshire si sono rivelati una corsa ad eliminazione che ha visto molti dei favoriti uscire dalla contesa molto prima del previsto. La pioggia battente, il freddo e il vento hanno costretto i corridori ad uno sforzo al limite delle proprie possibilità e più che gli attacchi sono state le rese per sfinimento a decretare la selezione decisiva. Così è successo anche a Mathieu Van der Poel, considerato da tutti come il favorito numero uno della vigilia nonostante il suo impegno quasi part time nel Ciclismo su strada. Il capitano dell’Olanda è andato all’attacco a circa 30 km dall’arrivo favorendo così la formazione di una fuga di cinque corridori, come Trentin, Moscon, Kung e Pedersen.

Tutto sembrava perfetto per Van der Poel, ma anche un corridore come lui, abituato al freddo e alla pioggia che spesso si trova nei campi di ciclocross, si è dovuto arrendere nel finale. All’inizio dell’ultimo giro il corridore olandese si è staccato dal gruppetto dei fuggitivi per un’improvvisa crisi ed è andato all’arrivo quasi a passo d’uomo.

Van der Poel ha poi spiegato che si è trattato di un malessere improvviso e passeggero, forse dovuto alle difficili condizioni climatiche. “Stavo bene, ma avevo molto freddo. La luce si è spenta da un momento all’altro, non potevo fare niente di più”, ha dichiarato il vincitore dell’Amstel Gold Race. “Adesso sto abbastanza bene.

È una cosa strana. Nei primi 20 minuti dopo essermi staccato dal gruppo ero veramente stordito, poi negli ultimi 4 o 5 chilometri stavo di nuovo bene, è una cosa strana”, ha raccontato Van der Poel.

‘Non ho fatto errori’

Nonostante la pesante crisi, il campione olandese è comune voluto arrivare al traguardo, anche a 10 minuti di distacco e al 43° posto. “Volevo finire il mio primo mondiale con i professionisti”, ha dichiarato Van der Poel, che in quei chilometri finali percorsi con grande fatica e a velocità ridotta ha potuto riflettere sulla sua corsa.

“Non è andata come mi aspettavo ma non posso incolparmi, non ho fatto errori. Nell’ultimo giro ho avuto molto tempo per pensare. La conclusione è che non sono stato abbastanza bravo, non ho nessun’altra spiegazione”, ha chiosato il campione senza cercare nessuna scusa per questa defaillance.

All’arrivo il corridore olandese ha trovato anche il papà Adrie, grande campione degli anni ottanta e novanta, che ha analizzato la corsa del figlio trovando degli aspetti interessanti. “Ha fatto tutto bene ma non ha vinto. Non penso che abbia lavorato troppo, è stato bravo e penso che questo sia positivo per l’ulteriore sviluppo della sua carriera” ha dichiarato Adrie Van der Poel.