La contestata gara in linea degli under 23 ai recenti Mondiali di Ciclismo in Yorkshire finirà sotto il giudizio del TAS, il Tribunale dello Sport di Losanna. L’olandese Nils Eekhoff tagliò il traguardo per primo davanti all’azzurro Samuele Battistella al termine di una corsa dura, segnata dal maltempo e da numerose cadute. La gioia del corridore olandese fu spenta però in pochi minuti. La giuria decise di squalificarlo per un episodio avvenuto nelle fasi iniziali della corsa, quando Eekhoff era caduto e per rientrare in gruppo si era fatto aiutare dall’ammiraglia.

Eekhoff: ‘Ho iniziato a piangere’

La gara under 23 dei Mondiali in Yorkshire è stata una delle più discusse della stagione del ciclismo. L’olandese Eekhoff conquistò il successo in uno sprint ristretto davanti a Samuele Battistella, ma fu squalificato pochi minuti dopo la conclusione della corsa, con il titolo iridato passato così all’azzurro. Il corridore della nazionale arancione era rimasto coinvolto in una caduta a circa 130 km dall’arrivo e per recuperare e rientrare in gruppo era rimasto per un paio di minuti in scia alla sua ammiraglia. Si tratta di una manovra non permessa dal regolamento, ma che spesso i corridori aggirano, sia per l’impossibilità dei commissari di gara di vedere tutto quello che ogni singolo atleta fa durante la corsa, sia per la benevolenza con cui a volte viene chiuso un occhio di fronte a chi ha avuto la sfortuna di cadere o incappare in un guasto meccanico.

L’aiuto dell’ammiraglia verso Eekhoff è stato però così palese e prolungato che la giuria ha deciso di squalificarlo, anche se dopo tre ore dall’episodio contestato e ormai a corsa conclusa, falsando un po’ il risultato finale.

Le immagini del ragazzo olandese in lacrime dopo l’annuncio della squalifica hanno fatto il giro del mondo.

“Stavo festeggiando, ero così felice. Avevo già rilasciato un’intervista” ha raccontato Eekhoff all’emittente NOS. “Poi sono stato chiamato dalla giuria, all’inizio non avevo capito bene, nessuno voleva darmi spiegazioni. Poi mi è stato detto che ero squalificato perché ho danneggiato l’immagine del ciclismo. Ho iniziato a piangere, mi sentivo impotente.

Volevo solo andare a casa” ha continuato il 21enne olandese, che il prossimo ano esordirà nel grande ciclismo con la Sunweb.

Veneberg: ‘Spero che si faccia giustizia’

Il caso non si è però concluso con la consegna della maglia iridata a Samuele Battistella. La Federazione olandese ha annunciato un ricorso al TAS, il Tribunale dello Sport di Losanna, contro la squalifica del suo corridore. “Spero che si faccia giustizia per Nils” ha annunciato Thorwald Veneberg, direttore generale della Federazione.

Il ricorso punterà soprattutto sui tempi e i modi con cui è stata applicata la sanzione, arrivata tre ore dopo l’episodio contestato, e sulla disparità di trattamento riservata ad altri corridori che sono stati aiutati dall’ammiraglia in situazioni simili senza essere squalificati.

“Non sappiamo quale sarà il risultato ma speriamo che questa regola venga esaminata attentamente. Ora capita molto spesso che qualcuno che è attardato dopo una caduta o una foratura venga aiutato dalla scia di una macchina. Se questo non viene tollerato allora significa quasi sempre la fine della corsa per chi cade o fora. Ma questo deve valere per tutti. Lo si nota dalle reazioni dei corridori e dei direttori sportivi, nessuna sa cosa fare, possiamo tenere dietro la macchina qualcuno o no?” si è chiesto Veneberg.