Daniil Medvedev è come la Transiberiana, un treno che attraversa in lungo ed in largo il campo da Tennis su binari che non hanno alcun passaggio a livello, dunque non si ferma mai ed in questo caso ha solo una stazione d'arrivo, quella definitiva. Il paragone è consono a ciò che si è visto nella finale del Masters di Shanghai, doveva essere equilibrata sulla carta dopo ciò che Alexander Zverev aveva fatto vedere nei turni precedenti, eliminando sua maestà Roger Federer e dominando anche il nostro ottimo Matteo Berrettini in semifinale. Qui però è andato incontro ad una disfatta contro un tennista che si conferma oggi il più in forma del circuito.
Le cifre parlano da sole, sesta finale di fila e terza vittoria dopo quelle di Cincinnati e San Pietroburgo, a Shanghai il titolo equivale ad un Masters 1000 come quello di Cincinnati ed è dunque molto prestigioso, fermo restando che ai US Open soltanto la classe infinita e la determinazione di Rafa Nadal hanno impedito a Daniil di sollevare il primo Slam della carriera. Commentare la finale di Shanghai, pertanto, è fin troppo facile: c'erano due tennisti in campo ed uno è scomparso o, per meglio dire, è stato travolto da un treno in corsa.
Primo set: Medvedev parte fortissimo, Zverev rimonta, ma poi vanifica tutto
L'avvio di Medvedev è prepotente, il moscovita tiene il servizio, va a prendersi il break nel game successivo e lo consolida nel terzo gioco.
Nemmeno il tempo di prendere le misure e Zverev si trova già sotto per 0-3, tuttavia il 22enne di Amburgo riesce ad accorciare le distanze nel game successivo grazie al primo ace e ad un errore dell'avversario con il dritto sul punto decisivo. Emozionante il quinto game con Zverev che gioca in scioltezza e strappa anche gli applausi del pubblico, va sullo 0-40 con tre palle-break a disposizione che vengono però neutralizzate dal russo: si va ai vantaggi dove il vincitore delle Atp Finals dello scorso anno riesce a proseguire la sua rimonta piazzando il meritato break: siamo sul 3-2 con Sascha che ora ha nel suo servizio la palla del pareggio che arriva al termine di un gioco parecchio combattuto.
Si procede poi secondo i turni di battuta, ora la partita è in perfetto equilibrio, ma sarà comunque Medvedev a trovare l'allungo vincente. Dopo aver tenuto il servizio sul 5-4, infatti, realizza il terzo break di giornata, secondo personale, che gli permette di chiudere il set sul 6-4 grazie ad un incredibile black-out di Zverev che va due volte in doppio fallo.
Un solo tennista in campo
Dopo un primo gioco che il russo si aggiudica ai vantaggi, l'avvio del secondo parziale ricalca decisamente il precedente: Medvedev va a piazzare il break sul secondo game e lo consolida nel terzo, Zverev continua a registrare pause sconcertanti che non si erano certamente viste nei suoi precedenti match vinti contro Federer e Berrettini. L'impressione generale del pubblico di Shanghai è che la partita vada rapidamente verso la conclusione con il russo che sembra Terminator nei game immediatamente successivi: Sascha perde ancora il servizio con l'avversario che vola sul 4-0, il break viene consolidato nel quinto game con il tedesco che resta a 15: c'è davvero un solo tennista in campo.
Sul 5-0, Zverev tiene per la prima volta il servizio in questo set ed accorcia le distanze, ma la cima da scalare è troppo ripida per le sue forze. Medvedev va a servire per il set, ormai consapevole di avere un avversario in ginocchio: finisce 6-1 ed è giusto così, la differenza in campo è stata fin troppa.