Il finale di stagione ci regala un Alexander Zverev finalmente ritrovato e capace di ambire al massimo risultato dopo aver meritatamente eliminato Roger Federer. A farne le spese il nostro Matteo Berrettini al quale diciamo comunque 'bravo' per aver portato lontano il tennis italiano così come accaduto ai US Open. Per la conquista del Masters di Shanghai, dunque, il tedesco sfiderà il fenomenale Daniil Medvedev, semplicemente alla sesta finale di fila della sua incredibile stagione. Il russo ha avuto la meglio in semifinale su Stefanos Tsitsipas in due set.
Sascha 'chirurgico', niente da fare per Matteo
Zverev protagonista nel bene e nel male durante i primi scambi: il tedesco apre con un doppio fallo il suo primo servizio, poi conquista il gioco con un filotto di quattro punti. Berrettini litiga con il servizio nel secondo game, ma riesce a tenerlo ai vantaggi. Poi il suo avversario sale in cattedra tenendo il servizio a zero e piazzando il break che lo fa scappare sul 3-1. Da questo momento la strada per Sascha va in discesa e gli permette di aggiudicarsi il set più o meno comodamente con lo score di 6-3. L'equilibrio regna sovrano nel secondo parziale dove entrambi tengono inviolato il turno di battuta, anche se Zverev rischia parecchio nel quarto game dove Berrettini sfiora il break, ma poi sbaglia il drop facendo un 'regalo' di cui il tedesco non aveva assolutamente bisogno.
Nel nono game, sul 4 pari e con il servizio in mano al romano, Zverev è abile a scappare sullo 0-40 guadagnando ben tre palle-break, anche se la risposta di Berrettini è da grande campione: Matteo le annulla una dopo l'altra e porta il gioco ai vantaggi dove però è il vincitore delle Atp Finals 2018 ad avere la meglio. Sul 5-4, dunque, Sascha serve per il match e se lo aggiudica lasciando il nostro portacolori a 15.
Medvedev alla sesta finale di fila
Qualche ora prima era andata in scena una bella semifinale tra un tennista che non smette di stupire ed un altro tornato improvvisamente stupefacente dopo la vittoria su Nole Djokovic. Tra Daniil Medvedev e Stefanos Tsitsipas ne viene fuori un match all'insegna dell'equilibrio e della qualità.
L'avvio è complicato per il russo che deve mettere a punto la prima di servizio, ma quando entra con la seconda è devastante. Sull'altro fronte un ricorso costante al serve & volley e qualche aces, in realtà il greco avrebbe a disposizione un'occasione d'oro per imprimere il suo marchio quando nel nono gioco, con lo score in perfetta parità, dispone di tre palle-break con Daniil che, però, trova la forza di annullarle e di ribaltare completamente la situazione a suo favore. La chance perduta sembra non aver lasciato scorie sul giovane ellenico che porta comunque la sfida al tie-break: qui commette due errori consecutivi che spianano la strada a Medvedev, 7-5 lo score del gioco di spareggio, 7-6 ovviamente quello del primo set.
Nel secondo parziale la partita si mantiene su ottimi livelli, a fare la differenza sono alcune difficoltà che Stefanos incontra nel suo turno di battuta sull'1-1: il russo non perdona nulla, il suo passante lungolinea vale il break che potrebbe risultare decisivo nell'economia del set. Tuttavia, sullo score di 5-4 per il moscovita che si trova a servire per il match, Tsitsipas conquista un break fondamentale che potrebbe riaprire i giochi. Sul 5 pari, quando l'inerzia del match potrebbe pendere a favore del tennista di Atene, lo stesso commette due incredibili errori di dritto e concede a Medvedev il controbreak. Stefanos ha una piccola crisi, lancia a terra la racchetta ed impreca contro se stesso: la sua partita è praticamente finita qui.
Quando torna a servire per il match, Daniil lo lascia a zero ed esulta: dopo Washington, Montreal, Cincinnati, New York e San Pietroburgo, è la sua sesta finale consecutiva: tre ad oggi le ha perse, in due occasioni contro di lui c'era Rafa Nadal prossimo a tornare numero uno del mondo. Ora c'è un pericoloso Zverev, ma ad ogni modo ci attende una grande finale in Cina tra due protagonisti che tra pochi anni potrebbero contendersi i vertici del ranking mondiale. Comunque vada, la tanto vituperata NextGen esce da Shanghai molto più forte.