A inizio dicembre il mondo del ciclismo professionistico è pronto ormai a rimettersi pienamente in moto in vista della stagione 2020. Le squadre stanno iniziando i ritiri e le presentazioni ufficiali, stendendo programmi e delineando gli obiettivi dei singoli corridori. Tra le prime a riprendere l’attività è stata la Bora Hansgrohe di Peter Sagan, che si è già presentata alla stampa e ai tifosi mercoledì 3 dicembre in Germania. Oltre che per conoscere i nuovi corridori è stata soprattutto l’occasione per sentir parlare il tre volte Campione del Mondo, che nel 2020 si schiererà per la prima volta al via del Giro d’Italia.

Sagan: ‘Non correrò fino a 40 anni’

Peter Sagan è stato la stella indiscussa della presentazione ufficiale della Bora. Il tre volte iridato ha parlato a lungo con i media andando come di consueto molto al di là delle classiche dichiarazioni sul calendario di corse della nuova stagione e sugli obiettivi da conseguire. Il campione slovacco ha riflettuto sul traguardo dei dieci anni da professionista, sui trent’anni che compirà a gennaio, e sul percorso ancora da compiere nella sua carriera, che probabilmente non sarà molto lungo. Sagan debuttò a inizio 2010 con la Liquigas, esplodendo subito con una forza dirompente.

‘’È passato così” ha raccontato Sagan schioccando le dita. “Ci sono anni di cui non ricordo nemmeno cosa sia successo, è passato tutto così velocemente.

Ora posso vedere la fine, sai? Non penso di poter continuare a correre fino a 40 anni con il mio stile. Non mi restano molte stagioni. Ma è più motivante che spaventoso perché ti rendi conto che finirà presto quindi devi godertelo” ha dichiarato il campione della Bora.

‘Non basta essere bravi in bici’

Sagan ha spiegato che il momento di appendere la bicicletta al chiodo non arriverà solo in base ai risultati che riuscirà ad ottenere.

“L’importante è essere in ottime condizioni. Se riesco a farlo avrò comunque le motivazioni per continuare a correre con la mia bici. Ma se vedo che non vado più avanti allora potrei decidere che è l’ora di smettere” ha dichiarato il vincitore della Roubaix 2018, che ha ancora due anni di contratto con la Bora Hansgrohe.

Sagan ha poi raccontato quanta evoluzione ci sia stata in questo suo decennio di Ciclismo ad altissimi livelli, non solo in corsa ma anche per tutte quelle cose che ruotano attorno alla carriera di un campione.

“Dal punto di vista dello sport e della scienza nello sport diventa sempre più difficile e sempre più professionale. Adesso devi essere sempre in ottime condizioni. Non si tratta solo di andare nei campi di allenamento, ma di fare un lavoro di base, mangiare bene dormire bene…” ha dichiarato Sagan passando poi alle tante richieste e attività con gli sponsor. “In questo nuovo ciclismo tutti gli sponsor, in tutti i team, vogliono più pubblicità e più cose. È diventata una professione che non si concentra più su una cosa sola, ma su molti aspetti diversi. Non basta solo essere bravi in bici, devi essere bravo con le persone, con gli sponsor” ha chiosato Sagan.