Negli occhi degli appassionati di Tennis c'era ancora la faticaccia contro John Millman, andato vicinissimo al colpo grosso contro Roger Federer. I giudizi sulla condizione del fuoriclasse elvetico si erano sprecati: 'Non il solito Roger', 'non in condizione', 'non può fare molta strada' sono solo alcuni pareri espressi da tifosi ed addetti ai lavori, senza contare i soliti riferimenti all'età del campione: 'ha 39 anni, il tempo passa per tutti'. In realtà Roger ne ha ancora 38, ma in ogni caso questi dubbi sono stati espressi a gran voce oggi, nel momento in cui Federer è apparso in grande difficoltà nel primo set al cospetto di Márton Fucsovics.

Il disinibito ungherese ha disputato un ottimo torneo a questi Australian Open, ma dopo il suo grande primo parziale chiuso sul 6-4 ha dovuto fare i conti con 'il ritorno del re'. Il miglior Federer ha fatto improvvisamente capolino alla Rod Laver Arena e per il magiaro è scesa la notte, testimoniata dai soli cinque game nei tre successivi set (6-1 6-2 6-2) che gli ha lasciato il suo titolato avversario.

Il re è ancora vivo, lunga vita al re

Su dove possa arrivare Roger Federer in questo torneo non possiamo ancora dirlo con certezza, probabilmente ad una semifinale con Novak Djokovic che non lo vedrebbe favorito alla luce dell'incredibile condizione fisica messa in luce finora dal serbo in quello che, più di ogni altro, è il suo Slam.

Ad ogni modo la condizione di Roger non sembra affatto precaria, testimonianza diretta proprio la battaglia contro Millman, un tennista che già in passato lo ha sconfitto e che comunque possiede i numeri per metterlo in difficoltà: tutti hanno le proprie 'bestie' che, se non propriamente nere, possiedono comunque diverse sfumature di grigio.

Pertanto, un Federer entrato nel suo 39esimo anno di età (così sono contenti coloro che non smettono mai di sottolinearlo) che riesce a chiudere sul filo di lana dopo oltre 4 ore di gioco una partita del genere che lo ha visto sull'orlo del baratro, è indice di un campione ancora integro dal punto di vista mentale e, soprattutto, fisico.

I tre set successivi al primo perso con Márton Fucsovics sono invece la dimostrazione che quando Roger inizia a giocare il suo tennis è quasi impossibile contrastarlo per un avversario 'normale'. Il 're' è ancora vivo, giocherà le sue carte fino in fondo e, dunque, lunga vita al re.

Un quarto di finale impegnativo

Ad ogni modo preferiamo non guardare alla semifinale, visto che il quarto di finale che opporrà Federer a Tennys Sandgren è tutt'altro che 'una passeggiata di salute', almeno sulla carta. Lo statunitense sta giocando un ottimo tennis a Melbourne e ne sanno qualcosa i nostri Berrettini e Fognini, che sono usciti dal campo a capo chino. Contro il re venderà cara la pelle con la consapevolezza di non avere nulla da perdere. Appuntamento, pertanto, al 28 gennaio con un unico rimpianto: ci sarebbe piaciuto vedere Fognini contro Federer, ma non tutte le ciambelle riescono con il proverbiale 'buco'.