Remco Evenepoel farà la sua prima apparizione in una grande corsa a tappe al Giro d’Italia 2020. La notizia era già nell’aria da alcune settimane, ma ora il ventenne campioncino belga ha confermato definitivamente la sua presenza. La corsa rosa si è così assicurata una piccola, grande stella dopo aver incassato i ''no'' di tanti big, da Tom Dumoulin a Egan Bernal e Geraint Thomas, tutti interessati solo al Tour de France. Evenepoel, atteso come il fenomeno nuovo del Ciclismo mondiale e già ribattezzato il “nuovo Merckx”, sarà al via del Giro soprattutto per fare esperienza, ma visto il talento straordinario già espresso nella stagione d’esordio non è da escludere una corsa da grande protagonista.

Evenepoel: ‘Voglio vedere com’è correre un grande giro’

La notizia della presenza di Remco Evenepoel al Giro d’Italia ha risollevato almeno parzialmente l’interesse per una corsa rosa che è stata snobbata da tanti campioni nella stesura dei programmi stagionali. Per Evenepoel sarà la prima volta in una grande corsa a tappe e la sua partecipazione rappresenta un motivo di forte curiosità. Il ventenne belga è atteso come il campione in grado di segnare il prossimo decennio del ciclismo e il suo debutto attirerà molte attenzioni. Il Campione Europeo a cronometro inizierà senza un obiettivo prefissato e con l’incognita del rendimento che potrà avere con il passare delle tappe, ma potrebbe recitare un ruolo di primissimo piano soprattutto nella fase iniziale e centrale del Giro.

“Si, sarò alla partenza del Giro, è un grande onore. Sarà il mio primo grande giro e non vedo l’ora”, ha dichiarato il corridore della Deceuninck Quickstep ribadendo che il suo ruolo sarà molto libero. “Vado al Giro senza aspettative, voglio solo acquisire esperienza e vedere com’è correre un grande giro”, ha aggiunto Evenepoel.

‘Non voglio distruggermi’

La scelta di correre il Giro d’Italia è stata dettata anche da un programma incentrato soprattutto sulle Olimpiadi di Tokyo. Prendere parte alla corsa rosa potrebbe dare uno spunto in più a Evenepoel nell’appuntamento a cinque cerchi. Il giovane belga ha spiegato che è stato proprio pensando alle Olimpiadi che è nato il progetto del Giro: “La squadra ha iniziato a pensarci ad agosto, quando ero certo di andare alle Olimpiadi.

Il Giro sarà un passo importante nella preparazione per Tokyo. Esplorerò i miei limiti, la corsa più lunga che ho fatto finora è stata di nove giorni”, ha dichiarato il vincitore della Clasica di San Sebastian.

Evenepoel sarà al via di Budapest “senza stress e senza chiare ambizioni” ma non per questo demotivato. “Ci sono quelle cronometro e alcune tappe difficili, voglio mettermi alla prova per vedere fino a dove posso arrivare, darò comunque il meglio di me stesso”, ha aggiunto il ventenne belga spiegando di non sapere se riuscirà a terminare la corsa o se si fermerà prima di arrivare a Milano. “Forse correrò due settimane, forse tre o forse dieci giorni se mi sentirò già vuoto. Non voglio distruggermi”, ha concluso Evenepoel.