L’Etoile de Besseges, una piccola corsa francese che si svolge abitualmente all'inizio della stagione del Ciclismo, si è chiusa con una coda polemica e inquietante. Sulla strada tutto si era concluso con il successo nella classifica generale di Benoit Cosnefroy, giovane talento francese, che ha resistito alla rimonta di Alberto Bettiol. Il vincitore del Giro delle Fiandre si è aggiudicato la cronometro conclusiva, mancando per una manciata di secondi il sorpasso al transalpino nella graduatoria finale. Dopo la fine della corsa è però emerso un fatto preoccupante, messo in risalto dal corridore danese Magnus Cort Nielsen.
Il corridore della EF ha svelato che all’Etoile de Besseges non ci sono stati i controlli antidoping regolamentari.
Cort Nielsen: ‘Che corsa ha fatto la squadra!’
Per Magnus Cort Nielsen l’Etoile de Besseges era un appuntamento molto importante non solo perché coincideva con l’esordio stagionale, ma anche perché era la prima corsa con la maglia della sua nuova squadra, la Education First. Il debutto è stato subito bagnato dal successo. Il danese ha vinto la seconda tappa in volata battendo un big come Edvald Boasson Hagen, ed anche il resto del team è andato molto forte. Alberto Bettiol ha conquistato il successo nella cronometro conclusiva, ed è anche salito sul podio nella classifica finale al secondo posto.
“Che corsa ha fatto la squadra! Un grande ringraziamento ai miei compagni e al personale per l’aiuto e per questa settimana davvero bella” ha scritto Cort Nielsen sui suoi spazi social per festeggiare questo esordio fortunato con la EF.
Dopo aver parlato dei risultati e delle prestazioni eccellenti della corsa, il danese ha però svelato un retroscena inquietante che ha segnato questi giorni all’Etoile de Besseges.
“Sfortunatamente non è stato tutto bello in questa settimana, non c’è stato nessun controllo antidoping in questa corsa” ha scritto Cort Nielsen.
Ciclismo, Cort Nielsen: ‘Semplicemente non va bene’
Il corridore della Education First ha accusato più o meno direttamente l’Uci, mostrando tutta la sua contrarietà per un ciclismo che, dopo aver lottato a lungo per ricostruire un’immagine credibile, lascia ancora degli spazi aperti nella rete dell’antidoping.
“Non capisco come possano permettere di organizzare una corsa di questo livello, con sette squadre del World Tour al via, senza che ci siano i controlli antidoping. Penso che semplicemente non va bene” ha scritto ancora Magnus Cort Nielsen mostrando come la mentalità di gran parte dei corridori sia ormai cambiata verso un ciclismo che non lascia nessuna possibilità a chi cerca delle scorciatoie.