Tyson Fury è il nuovo campione del mondo dei pesi massimi versione WBC. Nella notte tra sabato e domenica scorsi (in Italia erano le prime ore dell'alba), il britannico ha detronizzato Deontay Wilder alla MGM Arena di Las Vegas, battendolo per ko tecnico in sette riprese. Lo statunitense deteneva il titolo mondiale versione WBC dal 2015.
Tyson Fury non fallisce l'opportunità del rematch
Come noto si trattava di un rematch. I due pugili si erano già affrontati l'1 dicembre del 2018 allo Staples Center di Los Angelese ed il combattimenti si era chiuso con un contestato pari che non aveva trovato d'accordo Tyson Fury ed il suo staff.
Nella circostanza, infatti, lo sfidante era stato di gran lunga superiore imponendo in 12 round la sua maggiore abilità tecnica e l'incredibile gioco di tronco e di gambe, ma aveva comunque subito due atterramenti, il secondo decisamente 'forte' nell'ultima ripresa: episodi che hanno indirizzato il verdetto dei giudici verso un pari. Nella notte di Las Vegas, invece, non c'è stata storia: Fury ha imposto fin da subito la sua miglior Boxe disinnescando l'arma principale di Wilder, il suo potente destro. Il campione non è riuscito a farsi strada con il jab nelle prime due riprese e nella terza ha subito una rapida combinazione di Fury che lo ha mandato per la prima volta knock down. Nella circostanza è stato raggiunto da un colpo che gli avrebbe causato un problema ad un timpano, cosa che ha pregiudicato il suo equilibrio ed è stato evidente nell'arco dei round successivi, dove Wilder ciondolava incapace di trovare le giuste contromisure e con l'unica alternativa di legare lo scatenato britannico.
L'interruzione dopo sette round
Puntando più sull'orgoglio che su una vera reazione, Wilder si è dunque trascinato per le rimanenti riprese del match, nella quinta è andata nuovamente al tappeto dopo una serie di potenti ganci di Fury ed è stato ancora una volta sottoposto al conteggio. Nella settima ripresa lo scontato epilogo, con il Bronze Bomber quasi inerme all'angolo a subire una punizione severissima ed il match che è stato giustamente fermato nonostante le proteste di Wilder che, almeno mentalmente, avrebbe voluto proseguire.
Il possibile terzo combattimento
Fury torna dunque sul trono dei pesi massimi, a quattro anni di distanza dalla notte magica di Dusseldorf in cui si era preso il lusso di rendere inoffensivo e battere ai punti un pugile forte ed esperto come Wladimir Klitschko ed aveva messo le mani su quattro cinture di campione del mondo. I problemi di droga emersi dopo quel combattimento lo portarono alla squalifica, al ritiro della licenza ed a quasi tre anni di fermo. Tornando al presente, esiste la possibilità che Fury e Wilder si affrontino una terza volta, l'ex campione potrebbe esercitare la clausola di rematch entro 30 giorni.