Gli ultimi anni di permanenza alla Movistar di Nairo Quintana e la successiva separazione consumata nello scorso inverno stanno facendo ancora discutere nel mondo del Ciclismo. All’interno della squadra spagnola si era creata una convivenza molto complicata tra i vari leader, ben visibile anche nelle strategie incerte e nei comportamenti ambigui dei corridori che hanno contrassegnato molte delle corse delle ultime stagioni. Ora che quel gruppo si è in gran parte sciolto, con la partenza di Quintana per la Arkea Samsic, ma anche quella di Landa per la Bahrain Merida e Carapaz per la Ineos, stanno emergendo sempre più testimonianze sul clima pesante che regnava in casa Movistar.

Sutherland: ‘Quintana è nel suo mondo’

Dopo le tante dichiarazioni di facciata rilasciate negli ultimi anni, è stata la stessa Movistar a scoperchiare per prima i continui dissapori tra i suoi corridori che hanno segnato le ultime stagioni. La squadra spagnola ha pubblicato nei mesi scorsi un docufilm 'Dietro la prossima curva', registrato nei backstage delle corse, con retroscena, aneddoti e racconti che hanno ben testimoniato le tensioni e il clima di diffidenza soprattutto tra Quintana e il resto del team.

Al rapporto di amore e odio tra Quintana e la Movistar si sono aggiunte molte altre voci negli ultimi mesi, sia del colombiano che dei suoi ex compagni e del management del team, e ora è la volta di Rory Sutherland di aggiungere la propria testimonianza.

Il corridore australiano, ora 38enne, ha corso in Movistar dal 2015 al 2017 e ha confermato come tra Quintana e la squadra il rapporto fosse molto complicato.

“È stato molto difficile lavorare con lui. Non direi che è una persona cattiva, ha un grande cuore, ma è davvero esigente. È molto determinato, ma era nel suo mondo, non aveva fiducia nella squadra.

Dovevamo dirgli che sapevamo cosa stavamo facendo, che era il nostro lavoro e che doveva credere nella squadra” ha raccontato Sutherland ad Eurosport.

‘Quintana e Valverde come il giorno e la notte’

L’esperto corridore australiano ha fatto anche un interessante confronto tra i due leader storici della Movistar, Quintana e Valverde, sottolineando come lo spagnolo avesse un atteggiamento completamente diverso nei confronti del resto della squadra.

“Erano diversi come il giorno e la notte. Ho corso per Valverde al Giro d’Italia. Lui si fidava di me e non mi rimproverava nulla. È una questione di fiducia. Nairo è stato condizionato dalla sua grande passione ed eccitazione per il ciclismo. Questo è positivo perché ti rende un buon corridore, ma anche negativo perché perdi molto tempo a prendere delle decisioni” ha concluso Rory Sutherland.

La conferma definitiva che l’ambiente della Movistar avesse perso il suo equilibrio è arrivata con il passaggio di Quintana alla Arkea nello scorso inverno. Lo scalatore colombiano ha subito ritrovato la via del successo rilanciando una carriera che pareva avviata verso un triste e precoce declino tra polemiche e incomprensioni.