Tra i tanti aspetti inediti che potrebbero caratterizzare questa particolare stagione del Ciclismo riprogrammata in appena tre mesi per l’emergenza sanitaria, Oliver Naesen ha spiegato di aspettarsi un gruppo diviso a metà come prestazioni. Secondo il corridore belga, quando le corse riprenderanno nel mese di agosto, ci si troverà di fronte a ciclisti con una preparazione molto differente. Chi avrà potuto continuare ad allenarsi anche durante i mesi di marzo ed aprile avrà un grande vantaggio per il corridore della AG2R, che avrà grandi motivazioni e delle solide basi per andare a caccia della sua prima grande classica.

Oliver Naesen: ‘Mi piace questo calendario denso’

La rivoluzione del calendario del ciclismo per l’emergenza sanitaria non ha scoraggiato minimamente Oliver Naesen, il corridore belga della AG2R, grande specialista delle classiche sul pavè che quest’anno sono state tutte cancellate tranne la Het Nieuwsblad e la Kuurne Bruxelles Kuurne, disputate appena prima dello stop. Naesen ha continuato ad allenarsi duramente nei mesi scorsi, sfruttando le norme in vigore in Belgio dove non è stato imposto un blocco totale alle uscite in bicicletta come invece accaduto in diversi altri Paesi europei, e condividendo anche i dati di alcune sessioni massacranti.

Questo intenso piano di preparazione e le sue doti naturali di fondista danno grande fiducia al corridore belga per la ripresa dell’attività.

"Mi piace davvero questo calendario molto denso perché generalmente sento di avere ancora della benzina nel serbatoio alla fine della stagione. Sono i corridori come me che trarranno i maggiori benefici da tutto questo" ha commentato Naesen in un’intervista rilasciata a De Morgen.

‘Dovranno combattere contro corridori che hanno continuato ad allenarsi’

Oliver Naesen ha poi parlato di un aspetto molto interessante, con cui dover fare i conti alla ripresa dell’attività agonistica. Le diverse regole imposte nei mesi scorsi dai vari governi nazionali per contenere il contagio hanno consentito ad alcuni professionisti di continuare ad allenarsi liberamente su strada, è il caso del Belgio e dell’Olanda, mentre in Paesi come l’Italia, la Spagna e la Francia, l’attività è stata interrotta completamente anche per le pedalate individuali e i corridori hanno potuto prepararsi solo in casa sui rulli.

Secondo Naesen questo potrebbe portare a delle grandi differenze di prestazioni tra chi ha potuto allenarsi con continuità all’aperto e chi ha dovuto ricorrere per lungo tempo solo ai rulli.

"Avremo un ciclismo a due velocità. Non dico che belgi e olandesi vinceranno tutte le corse, ma effettivamente avremo un vantaggio rispetto ad italiani, francesi e spagnoli. Questi ultimi hanno passato due mesi senza poter uscire, sai cosa significa per un atleta? Dovranno combattere contro corridori che sono stati in grado di continuare gli allenamenti" ha concluso Oliver Naesen.