Questo weekend la Ferrari, nel Gran Premio in Ungheria, dovrà riuscire a dimostrare di potere recuperare e ricattare la brutta performance dell'ultima gara disputata in Austria. Se non emergeranno aspetti positivi in questa nuova gara, infatti, anche il team principal della scuderia di Maranello, Mattia Binotto, potrebbe vedere il proprio ruolo andare in crisi.

Il duplice ritiro in Austria

In queste ore, il pilota Charles Leclerc ha proseguito a rammaricarsi per gli effetti sulla classifica e a domandare scusa per il brutto errore che ha innescato il duplice ritiro ferrarista durante il Gran Premio in Austria.

Lo scontro avvenuto durante le fasi iniziali della gara di domenica ha impedito, inoltre, il confronto tra le prestazioni della monoposto utilizzata il 5 luglio scorso sempre sul tracciato austriaco del Red Bull Ring e quelle della versione aggiornata utilizzata nell'ultima gara.

Alla ricerca del set up migliore per il Gran Premio di Ungheria

Ieri, 13 luglio, nella sede di Maranello si è svolto un approfondito briefing finalizzato all'individuazione della configurazione migliore da utilizzare per la prossima gara. Il prossimo GP potrebbe rappresentare un autentico punto cruciale per nella prosecuzione del mondiale. Sulla monoposto SF1000, probabilmente, alcune caratteristiche riguardanti l’aerodinamica (come l’ala anteriore) potrebbero essere confermate.

Ma i tecnici della Ferrari stanno studiando molte ulteriori migliorie per accrescere le performance. Infatti, lo stesso team principal, Mattia Binotto, è consapevole che dal prossimo Gran Premio si giocherà molte delle sue carte per mantenere la fiducia di Louis Camilleri e John Elkann.

L’attuale situazione in casa Ferrari

Mattia Binotto ha dichiarato che all'interno della scuderia di Maranello ci sono “metodologie da rivedere”.

Infatti, la struttura “orizzontale” che è stata vincente nelle passate stagioni (2017 e 2018) attraverso buone auto, adesso sembrerebbe palesare tutte le sue difficoltà. Soprattutto, sembra ora mancare la componente carismatica rappresentata da Marchionne. Infine, ci sono anche delle problematiche tecniche che riguardano strumentazioni non più in linea con i tempi: per esempio il simulatore nuovo entrerà in funzione solo alla fine dell’estate.

Gli aspetti critici

La Ferrari, a differenza di quanto fatto da altri team (come per esempio la McLaren) non ha apportato grandi cambiamenti al suo organigramma e alla struttura del team, è restata “autarchica”. Lo stesso Binotto, ricopre il ruolo di team principal e di coordinatore tecnico. A complicare la situazione sono intercorsi anche problemi di progettazione della nuova vettura riguardanti l’aerodinamica e il telaio.