Tre giorni dopo la splendida affermazione di Jakob Fuglsang al Giro di Lombardia, la Astana ha messo le mani su un'altra classica che tradizionalmente si svolge nel finale di stagione ma che è stata anticipata per la rivoluzione del calendario dopo lo stop imposto dall'emergenza sanitaria. Alexsandr Vlasov, il 24enne russo che si sta segnalando come uno dei giovani più forti in questa fase della stagione, ha conquistato il Giro dell'Emilia sul suggestivo e impegnativo traguardo al Santuario di San Luca, sulla collina che domina Bologna. Vlasov è andato a riprendere e a staccare nelle battute finali il portoghese Joao Almeida, protagonista di una bella azione solitaria negli ultimi due giri del circuito bolognese.
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Giro dell'Emilia, anche Visconti in fuga
Il Giro dell'Emilia ha confermato la tendenza di queste prime settimane di ripresa della stagione, quella di un Ciclismo ancora più impegnativo e selettivo del solito, sia per il gran caldo che per la preparazione non ottimale unita ad una ripartenza con delle gare subito esigenti.
La corsa organizzata dal GS Emilia di Adriano Amici è partita a ritmo veloce e con diversi attacchi fino al formarsi di una fuga di otto corridori in cui si è inserito a sorpresa anche Giovanni Visconti, il capitano della Vini Zabù KTM. Insieme al siciliano si sono lanciati all'attacco anche il suo compagno di squadra Garosio, Wyss (Team NTT), Walsleben (Alpecin - Fenix), Senni (Bardiani - Csf), Dopchie (Bingoal WB), Quiroz (Colombia - GW) e Puccioni (Work Service - Dinatek).
I fuggitivi hanno guadagnato fino a sette minuti sul gruppo, che poi sotto la spinta di Astana e Trek Segafredo ha cominciato a recuperare. All'ingresso del circuito finale di Bologna, caratterizzato dalle cinque impegnative scalate al San Luca, Garosio si è lanciato da solo al comando e nel giro successivo Visconti ha contrattaccato raggiungendo il compagno di squadra.
Vlasov, terza vittoria stagionale
Le cinque scalate al San Luca hanno fatto grande selezione in gruppo portando ben presto allo scoperto i capitani in una corsa molto battagliata e aperta. Prima si è avvantaggiato un drappello comprendente anche Ciccone, poi un altro gruppetto con Nibali e Fuglsang ha reagito ricompattando una dozzina di corridori tra cui anche Ulissi, Dunbar, Vlasov, Bagioli e Almeida.
La Deceuninck Quickstep ha ben mosso i suoi uomini, facendo provare prima Bagioli e poi Almeida nella terza scalata al San Luca. Il portoghese è riuscito a sganciarsi e a guadagnare un bel vantaggio nella successiva discesa, e sul quarto e penultimo passaggio sul San Luca ha ripreso e staccato gli ormai esausti Garosio e Visconti portandosi da solo al comando.
L'inseguimento del gruppo di Nibali e Fuglsang è stato un po' incerto, finché la Trek ha deciso di sacrificare Ciccone per non perdere tutte le opportunità di vittoria. Almeida ha però iniziato la scalata finale al San Luca con una trentina di secondi di vantaggio e un passo ancora incisivo, e il marcamento tra Nibali e Fuglsang è sembrato favorire ancora il portoghese della Deceuninck.
La Astana ha allora cambiato strategia puntando su Aleksandr Vlasov, il giovane russo già vincitore nei giorni scorsi sul Mont Ventoux. Il corridore 24enne è scattato a metà salita marcato da Bagioli, che nel tratto più duro ha però dovuto cedere all'atleta della Astana che ha recuperato metro su metro il distacco da Almeida. A 600 metri dall'arrivo si è consumato il sorpasso, con Vlasov che è scattato subito deciso per impedire ogni possibilità di replica al portoghese, ormai stanco. Il campione di Russia è andato così a vincere questo Giro dell'Emilia, confermandosi come uno dei talenti emergenti più forti.
Alexandr Vlasov (AST) es el ganador del #GiroDellEmilia 🇮🇹 2020, el ataque en el último KM le sirvió para coronarse como campeón. @Modo_Ciclismo @AstudilloAv @XavierOZevallos @dlucerodeportes pic.twitter.com/EHGZRhGUcw
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Almeida si è dovuto consolare con il secondo posto davanti a Ulissi e Dunbar, mentre Nibali ha chiuso settimo.
Da segnalare infine la non partenza di Fabio Aru che figurava nella lista degli iscritti, ma che dopo il ritiro al Lombardia di sabato scorso ha aggiunto un altro punto interrogativo a questa sua stagione che doveva riportarlo nei piani alti del ciclismo.