Il ciclista Fabio Jakobsen ha fatto il suo rientro a casa dopo il terribile incidente al Giro di Polonia del 5 agosto. Il corridore olandese, nella volata della prima tappa della manifestazione polacca a Katowice, è stato urtato contro le transenne dal connazionale Dylan Groenewegen ed è caduto rovinosamente. Jakobsen è stato poi ricoverato in coma farmacologico. Da lì la lenta ripresa e ora il ritorno a casa. Jakobsen ha deciso di scrivere una lettera in cui esterna la propria gioia per essere ancora vivo.

Jakobsen: dalla caduta al coma farmacologico fino al rientro a casa

Il ciclista Fabio Jakobsen è ritornato a casa dopo il grave incidente al giro di Polonia che lo ha portato in coma farmacologico all'ospedale polacco di Katowice. La caduta gli ha provocato gravissimi lesioni al volto, un forte trauma cranico e danni all'apparato respiratorio.

Una operazione di circa cinque ore ha consentito il miglioramento della situazione ed è stato dichiarato presto fuori pericolo. Una volta ritornato a casa, il corridore olandese - che sta per compiere 24 anni - dovrà essere sottoposto ad altri interventi. Servirà tempo per un suo recupero completo, ma intanto attraverso una lettera aperta intende ringraziare tante persone.

Fabio Jakobsen: 'È stato un periodo buio e avevo paura di non sopravvivere'

Fabio Jakobsen, una volta a casa, ha scritto una lettera di sentiti ringraziamenti. In primis 'a medici e infermieri al traguardo di Katowice che mi hanno salvato la vita', ai quali il corridore si dice grato. Poi ha ringraziato tutto il personale dell'ospedale St.

Barbara di Sosnowiec.

Jakobsen sottolinea, nella lettera, che in terapia intensiva il periodo non è stato per nulla facile ed ha avuto molta paura di non sopravvivere. Poi ha ringraziato l'organizzazione del Giro di Polonia e la propria squadra che hanno aiutato la sua famiglia

Il peggio per lui è passato, ma ci sono ancora molte cose da fare, a partire da diversi interventi chirurgici per sistemare le lesioni al viso.

Poi dovrà svolgere anche periodi di riposo prolungati per via della commozione cerebrale causata dall'incidente. Al di là di tutto questo, Jakobsen si definisce 'grato per essere ancora in vita'. Ringrazia tutte le persone che gli hanno inviato messaggi e inizia a guardare al futuro con l'intenzione di combattere per riprendersi. Infine, menzioni speciali sono arrivate da parte sua per il dottor Rafael, che lo ha seguito in Polonia, per il medico della squadra Vanmol e per il direttore sportivo Patrick Lefevere.