Pronti, via... anzi vamos, come ama ripetere spesso Rafa Nadal tutte le volte che mette a terra un punto. Il povero Pablo Carreno Busta del resto lo conosce a menadito e sa che quando il maiorchino è in giornata, soprattutto sul rosso, ci sono ben poche contromisure da prendere. Buona la prima, anzi poco più di un allenamento per il numero 2 del mondo e nove volte vincitore degli Internazionali d'Italia. Obiettivo la decima affermazione? Quando Nadal gioca sulla terra sarà sempre il naturale favorito, nessuno ha vinto come lui nella storia del Tennis su questa superficie.

Ma se lo stesso Nadal, appena arrivato a Roma, aveva dichiarato che "nove vittorie sono sufficienti" e aveva come obiettivo "fare il meglio possibile (in vista del Roland Garros, questo non lo ha detto ma sembrava sottinteso) alla luce della lunga inattività"? Probabilmente uno come lui deve sentire l'odore del sangue, come uno squalo sulla preda. Saggiato il campo dopo tanti mesi e giocata la sua prima partita ufficiale sul terreno favorito, si è reso probabilmente conto di essere ancora Rafa Nadal. Lui non è mai venuto a Roma in preparazione di qualcos'altro, ma solo per vincere ed è quello che ha dichiarato ai giornalisti dopo il match con Carreno al quale ha lasciato solo due giochi in altrettanti set.

'A Roma sempre con la massima motivazione possibile'

Sul 'derby spagnolo' che lo ha visto trionfatore davvero poco da dire, anzi davvero nulla. Parla il risultato, un autentico ciclone che si è abbattuto contro un tennista che aveva raggiunto le semifinali ai recentissimi Us Open. Lo score di 6-1 6-1 è abbastanza indicativo su quello che si è visto in campo, un monologo del 19 volte vincitore di Slam che preferisce fare più 'rumore' in conferenza stampa, rispondendo a coloro che lo vorrebbero a Roma solo in cerca della miglior condizione possibile in vista di Parigi.

"Roma per me non sarà mai una preparazione per qualcos'altro - afferma - perché si tratta di uno dei tornei più importanti e storici del tennis internazionale. Quando sono venuto a Roma l'ho sempre fatto con la massima motivazione possibile". Dunque nessun allenamento per il Roland Garros, Rafa punta alla 'decima', uno come lui gioca sempre per il massimo risultato anche in una situazione molto particolare come quella imposta dalla pandemia.

"Ovvio che quest'anno la situazione è diversa, ma io continuerò comunque a dare il massimo".

'Non è bello giocare senza pubblico, l'energia dei tifosi è insostituibile'

Gli viene inoltre chiesto, a proposito del Roland Garros, se è possibile che chi abbia giocato gli Us Open sia sfavorito per Parigi e, probabilmente, il riferimento è a Dominic Thiem che ha vinto lo Slam newyorchese e dopo Nadal è il tennista più forte sul rosso (non per nulla due volte finalista nelle ultime due edizioni degli Internazionali di Francia). "Credo proprio di no, sarebbe così se si fosse giocato a Parigi questa settimana - risponde Nadal - ma tra due settimane non credo proprio". Ha comunque ammesso che, forse, proprio il suo avversario dell'esordio romano era probabilmente stanco dopo la semifinale raggiunta a New York.

"Credo che Pablo lo fosse, ma pensando a me stesso ho giocato una partita molto solida e sono soddisfatto". Riguardo al vuoto sugli spalti, la sua impressione non può essere positiva. "Non è bello giocare senza pubblico, l'energia dei tifosi è insostituibile".