La tappa che ieri ha portato il Tour de France sul Grand Colombier attraverso le salite del Massiccio del Giura ha riproposto la supremazia del Team Jumbo Visma, ma in una forma ancora più schiacciante rispetto alle precedenti frazioni di montagna. Primoz Roglic e compagni hanno comandato a piacimento la corsa, inibendo ogni possibile velleità degli avversari, costretti a rimanere passivi sotto il ritmo infernale e incessante imposto da campioni del calibro di van Aert e Dumoulin impiegati nel ruolo di gregari di lusso della maglia gialla. Questa supremazia così schiacciante è stata presa a pretesto da un giornalista per porre a Roglic una domanda un po’ irriverente sulla credibilità sua e di tutta la sua squadra, alludendo a qualche pratica illecita.

Primoz Roglic: ‘Ci sono sempre domande sui leader del Tour’

Roglic non si è minimamente scomposto quando al termine della 15^ tappa del Tour de France un giornalista ha messo in dubbio la credibilità di una prova di forza tanto netta come quella appena fornita dalla sua squadra. Il corridore sloveno era probabilmente preparato a dover incassare qualche perplessità sulle sue vittorie, quasi un rituale che ciclicamente si ripresenta anche senza nessuno straccio di prova, soprattutto su un palcoscenico così importante come quello del Tour de France e di fronte a prestazioni di livello straordinario.

“Ci sono sempre domande sui leader del Tour nella terza settimana” ha risposto il capitano della Jumbo Visma facendosi scivolare addosso le accuse.

“Penso che stiamo facendo molti controlli. Oggi, poco dopo le sei ho avuto un controllo. Anche ora ho appena avuto un controllo, quindi penso che davvero non ci sia nulla da nascondere, potete sicuramente fidarvi” ha continuato Roglic chiudendo così la questione.

‘Il piano era di lasciare andare la fuga’

Parlando con la stampa poco dopo la conclusione della tappa di ieri sul Grand Colombier, Primoz Roglic ha spiegato che la corsa ha preso un andamento diverso rispetto a quanto era stato deciso inizialmente.

La Jumbo Visma aveva programmato di lasciar prendere un vantaggio più cospicuo alla fuga partita nelle fasi iniziali, lasciando perdere le velleità di vittoria di tappa per concentrarsi unicamente sulla situazione della classifica generale.

“I ragazzi erano davvero forti, il piano era di lasciare andare la fuga, non spettava a noi controllare la corsa.

Ma poi abbiamo visto che potevamo controllarla e che i ragazzi stavano davvero bene” ha commentato il capitano della Jumbo Visma, che ha assistito ai crolli di Quintana e Bernal sulla salita finale, ma non è riuscito a vincere la tappa, battuto da Tadej Pogacar. Roglic ha spiegato di aver cercato con tutte le sue forze il successo e che non ha fatto nessuno sconto al giovane connazionale. “Di sicuro era il più forte e sono un po’ deluso per questo. Siamo amici ma vogliamo vincere e combattiamo sempre fino in fondo” ha concluso Primoz Roglic.