È stata una corsa scoppiettante e piena di azione quella che ha fatto calare il sipario sulle tappe di montagna di questo Tour de France 2020. Nella frazione numero diciotto con arrivo a la Roche sur Foron dopo ben cinque salite alpine, la Ineos ha dato un senso al suo Tour dopo l’uscita di scena del capitano Egan Bernal.

Michal Kwiatkowski e Richard Carapaz si sono inseriti in una fuga partita nelle fasi iniziali ed hanno poi seminato per strada uno dopo l’altro tutti i compagni d’avventura.

Con un arrivo in parata la vittoria è andata al polacco, quasi un premio alla generosità con cui un campione della sua caratura si è sempre impegnato nel lavoro di squadra. Tra gli uomini di classifica Mikel Landa è andato all’attacco sulla salita di Plateau de Glieres, senza riuscire a staccare Roglic e Pogacar, ma trovando la resa di Yates e Uran che hanno perso posizioni e secondi importanti.

Tour, quattro Ineos all’attacco

La diciottesima tappa del Tour de France ha proposto le ultime montagne della corsa, con la sequenza di Cormet de Roselend, Aravis, Saisies e Plauteau de Glieres prima dell’arrivo di Roche sur Foron.

La corsa si è subito accesa con una sequenza di scatti che hanno lanciato un folto gruppo di una trentina di corridori all’attacco. Tra questi ben quattro della Ineos, Kwiatkowski, Carapaz, Castroviejo e Van Baarle, con la chiara intenzione dello squadrone britannico di puntare al successo di tappa per salvare almeno parzialmente questo Tour segnato dal ritiro di Bernal.

Insieme agli Ineos si sono inseriti tra gli altri anche Hirschi, Bilbao, Caruso, Bettiol, Trentin e Herrada. Il gruppo, guidato dalla Jumbo Visma, ha dato l’impressione di non voler inseguire la fuga con insistenza e la corsa si è così spezzata in due, una per la vittoria di tappa e una tra gli uomini di classifica.

Il gruppetto dei fuggitivi si è selezionato sul Cormet de Roselend, lasciando poi davanti i soli Carapaz, Kwiatkowski, Bilbao, Edet e Hirschi.

Quest’ultimo è poi rimasto indietro per una scivolata in discesa, mentre Edet e Bilbao hanno dovuto cedere sotto il ritmo intenso imposto dai due big della Ineos.

Carapaz e Kwiatkowski sono così rimasti da soli al comando sul Plateau de Glieres, con un cospicuo vantaggio sul gruppo e tutto il tempo di gustarsi il finale. Dopo un lungo parlottio i due corridori e l’ammiraglia hanno poi deciso di lasciar tagliare il traguardo per primo a Kwiatkowski, un giusto riconoscimento al suo impegno per i leader in tutti questi anni di militanza alla Ineos.

Prova Landa, cedono Yates e Uran

La corsa degli uomini di classifica si è accesa all’inizio della scalata al Plateau de Glieres, una salita al 10% con un tratto di sterrato in vetta.

Il grande deluso di ieri, Mikel Landa, ha preso coraggio ed è partito all’attacco. Lo scalatore della Bahrain McLaren non è riuscito a fare il vuoto, anche per la forza straordinaria della Jumbo Visma, ancora presente con Dumoulin, Van Aert e Kuss al fianco di Roglic. L’azione di Landa, aiutato anche da un eccellente Caruso, è però servita a scoprire le difficoltà di Adam Yates e Rigoberto Uran, rimasti staccati in maniera netta. Ormai quasi in vetta Mas e Pogacar hanno provato ad attaccare trovando però la pronta risposta di Roglic. Landa è stato raggiunto e nel tratto di sterrato Porte ha patito una foratura, un episodio sfortunato che però è riuscito a superare grazie all’evoluzione tattica un po’ sorprendente della corsa.

Nella discesa la Jumbo Visma ha deciso di cambiare strategia e di favorire il ricompattamento.

Porte ha trovato l’insperato aiuto di Dumoulin e van Aert nel gruppetto dei corridori rimasti staccati nella parte finale della salita ed è riuscito a rientrare. Nel finale si sono così ritrovati assieme una dozzina di corridori, con i soli Yates e Uran in ritardo tra i big della classifica. Van Aert è andato a spolverare i secondi di abbuono del terzo posto con uno sprint sontuoso e Roglic è comunque voluto transitare sul traguardo davanti a Pogacar.

La classifica non è cambiata nelle prime tre posizioni, con Roglic che ha ancora 57’’ su Pogacar e 1’27’’ su Lopez. Landa e Mas hanno guadagnato due posizioni a scapito di Yates e Uran, mentre Caruso è salito all’11° posto.