Jacopo Guarnieri, ciclista professionista italiano del team Groupama-FDJ, ha rischiato di essere investito da un'auto durante un allenamento in bicicletta. Nelle scorse ore, lo stesso ciclista, ha postato su Twitter un commento molto duro al riguardo, dove si chiede come sia possibile che in Italia ancora ci sia pochissima sicurezza per i ciclisti per strada, soprattutto a causa dei comportamenti scriteriati di alcuni guidatori.

Il tweet di Guarnieri

Il ciclista Guarnieri su Twitter ha scritto: "Riuscirò un giorno a tornare a casa da allenamento senza aver rischiato di morire per a causa di qualcuno al volante?

Sarà mai possibile o è una stupida fantasia? A cosa serve mettere il casco, le luci, vestiti fluo, se poi i guidatori si comportano come se non ci fossi? Io esisto sulla strada e voglio sentirmi sicuro. Mentre tutto il mondo si sposta verso la bicicletta, qua in Italia siamo al medioevo: non abbiamo nessuna tutela dalla legge, nessun piano di sensibilizzazione verso gli utenti deboli".

Questa la prima parte dello sfogo del ciclista italiano, che attacca duramente il comportamento degli automobilisti, i quali spesso metterebbero in pericolo il ciclista, a cui non bastano le numerose misure di sicurezza per segnalare la propria presenza in strada. In una seconda parte del Tweet, Guarnieri attacca anche la politica, affermando come debba partire da quest'ultima una "rivoluzione culturale" per quanto riguarda l'uso della bicicletta in Italia.

"Vi siete definiti il governo del cambiamento: dove sono questi cambiamenti?". Questo il tweet del ciclista italiano, che cita anche il ministro Spadafora, la ministra De Micheli e il presidente del consiglio Giuseppe Conte. Aggiungendo successivamente: "In Italia bisogna creare la cultura del rispetto al volante e una legge che tuteli i più deboli.

Le due cose vanno a braccetto. Se non le farete voi chi le farà?".

Le nuove norme del codice della strada

Nel Codice della strada, a tutela di chi si muove in bicicletta, sono state inserite da poche settimane quattro nuove norme per cercare di tutelare in maniera ancor più forte i ciclisti che si muovono sulle strade italiane.

La prima di queste norme riguarda le "corsie ciclabili", che sono differenti dalle classiche piste ciclabili in quanto sono disegnate su strade che già sono esistenti e quindi trafficate anche dagli altri mezzi. La scelta di applicarle, in questo caso, spetterà a ogni comune.

La seconda norma invece, prevede l'inserimento agli incroci e ai semafori di uno spazio di arresto dedicato ai ciclisti, le cosiddette “case avanzate”. In questo caso esse permetteranno al ciclista di avere maggiore visibilità e più spazio di manovra vicino ai semafori o agli incroci.

La terza norma vede l'applicazione de il “doppio senso ciclabile”: ciò permette al ciclista di percorrere la strada anche nel senso di marcia contrario rispetto agli altri veicoli.

La quarta e ultima norma, prevede la creazione di alcune “strade urbane ciclabili”, ovvero delle strade cittadine a carreggiata unica dove le bici hanno la priorità rispetto gli altri automezzi.