Mir non brilla in una gara tranquilla ma è campione del mondo in MotoGP. Morbidelli primo dall'inizio della gara vede Miller farsi sotto nei giri finali, ma lo batte nell'uno contro uno. Cade uno dei pretendenti al titolo, Quartararo. Come lui anche Nakagami, in corsa per il podio, e Zarco. Male gli altri italiani: Dovizioso (8°), Bagnaia (11°), Rossi (12°), Petrucci (15°) e Savadori (18°).

MotoGP: Mir campione a Valencia

Joan Mir, pilota Suzuki, 23 anni, è campione del mondo della MotoGP per la prima volta in carriera. Il weekend di gara non era partito benissimo per lui con uno scivolone nelle prove di venerdì e una qualifica tutt'altro che esaltante.

Il dodicesimo posto (ultimo in Q2), raccolto in qualifica sabato dava già l'idea di come Mir volesse impostare la gara. Il ragazzo è sempre stato conservativo, con nessuna intenzione di forzare la mano. Mir si è distinto quest'anno come un pilota aggressivo, sempre pronto a tentare il sorpasso. In gara a Valencia di sorpassi ne ha fatto uno, e gli è più che bastato. Buona posizione di classifica tra le mani e mondiale in cassaforte.

Parte dodicesimo e chiude settimo, complici le cadute di Nakagami e Zarco che lo precedevano. Oltre a loro ci ha pensato Fabio Quartararo, forte pretendente per il titolo, ad alleggerire il carico che gravava sulle spalle di Mir nel pre-gara. "El Diablo" prima va dritto dopo poche curve scivolando tra gli ultimi, poi cade.

Mir se l'è dovuta vedere, per il titolo mondiale, dunque solo con Franco Morbidelli che lo precedeva (in prima posizione). Vinales, altro pretendente Yamaha, non lo ha mai impensierito. Così come il compagno di squadra Alex Rins che chiude in quarta posizione.

MotoGP: per tanti è già 2021

Per tanti è già 2021, si. Non è da questa gara che ce ne accorgiamo, per tanti, questa stagione è già finita.

L'emblema di ciò è certamente Dovizioso, apparso sempre più sfiduciato di uscita in uscita, di gara in gara. Durante l'anno si è persa la maniacalità e la cura per i dettagli che lo hanno reso il pilota che tutti conosciamo. Per questo, e anche per i risultati non certamente eclatanti, per il Dovi è già 2021. Da disoccupato o se accasato alla Honda lo si scoprirà a breve.

Per Quartararo è già 2021, e forse è meglio così. Da predestinato, a sicuro vincitore del mondiale, fino alle due cadute in due gare qui a Valencia. Per il pilota francese il cambio di anno significherà il passaggio dal team Petronas al team ufficiale Yamaha. Già 2021 anche per Vinales, ammesso che ci sia stato un 2020 per lui. Anche domenica gara scialba, così come gran parte della stagione. Già 2021 anche per Valentino Rossi. Il prossimo anno potrebbe essere l'ultimo per il 9 volte iridato, che verrà "declassato" da Yamaha ufficiale al team Petronas.

Da MotoGp a Moto3

Archiviato il vincitore mondiale nella master class, rimane ancora aperto il discorso nelle due serie inferiori.

In Moto2 vince lo spagnolo Martin, ormai fuori da ogni discorso mondiale.

Il primo degli italiani è Bezzecchi (3°). "Solo" 5° Marini, che rimane in scia per il mondiale (-18 punti) a Bastianini (6°). Saranno dunque 3 gli italiani a giocarsi le loro carte per la vittoria mondiale domenica prossima a Portimao. Bastianini è vicinissimo al titolo, Marini e Bezzecchi saranno costretti agli straordinari per sottrarglielo. Occhio a Lowes (2° nel mondiale), pronto a sparigliare le carte agli italiani nonostante la brutta caduta nelle qualifiche sabato.

In Moto3 la gara di Portimao sarà decisiva. A Valencia gran gara di Tony Arbolino che vince, finalmente, la sua prima gara quest'anno. Tony, che scattava dalla dodicesima casella, è stato autore di una gran partenza. Grazie a ciò ha avuto la possibilità di battagliare con Arenas (leader del mondiale), salvo poi lasciarsi tutti alle spalle e andare a risucchiare i 2 secondi di vantaggio di Fernandez che guidava la corsa in quel momento. Arbolino scavalca tutti e taglia per primo il traguardo. Ora il mondiale non è più un sogno, a -11 (da Arenas) con una gara rimanente, può diventare realtà, e la giovane Italia sogna.