Si conclude il Gp d'Europa in terra valenciana e a trionfare è il pilota di casa Joan Mir, davanti al compagno Rins e Pol Espargaro. Tripletta spagnola dunque, ma da sottolineare è la doppietta Suzuki (1° e 2°) per la prima volta dal Gp di Germania del 1982. Mir ora sempre più padrone del "mondiale senza padroni", come è stato definito da molti, con Rins e Quartararo ad inseguire a -37 punti. Speranze degli italiani Morbidelli e Dovizioso ridotte al lumicino dopo la pessima gara, rispettivamente 11° e 8°.

Doppietta Suzuki

I presupposti per una buona gara c'erano e si può dire che i due piloti a bordo dei "razzi blu", così definite le Suzuki da Pol Espargaro nel post-gara, abbiano certamente rispettato le aspettative.

Due Suzuki sul podio si erano già viste quest'anno, ma mai sui due gradini più alti contemporaneamente, cosa che infatti non succedeva da 38 anni alla casa giapponese. Rins e Mir sono partiti bene sulla griglia, col primo che si era visto soffiare la pole sul finale di qualifica dalla KTM di Espargaro, ed hanno finito ancora meglio. L'unico neo è nella gara di Rins, padrone sin dall'inizio, che perde una marcia in curva e si vede soffiare la testa della corsa a pochi giri dal termine. Può dunque continuare il sogno di Davide Brivio (Team Manager Suzuki), che vede i suoi due piloti comandare il mondiale con appena due gare rimanenti.

Disastro Yamaha

Che questo fosse un mondiale a luci e ombre in casa Yamaha lo si era capito da tempo.

Il rientro di Valentino Rossi e la vittoria nello scorso Gp di Morbidelli lasciavano ben sperare per questo weekend. "Il dottore", che proveniva da tre cadute e la doppia gara in quel di Aragon saltata causa covid, rientrava in pista. Certamente il 18esimo posto in griglia di partenza e la posizione nella classifica mondiale non lasciavano pensare ad una gara da protagonista, ma quanto meno a un Rossi che potesse ritrovare il sorriso dopo un periodo nero.

Sorriso che viene subito cancellato dal viso del nove volte iridato dalla sua stessa moto: Rossi vieni infatti lasciato a piedi dopo una buona partenza con la quale aveva recuperato già 4 posizioni.

Poco prima di lui ci aveva pensato Quartararo a gettare ulteriori ombre sulla stagione della casa giapponese. Il francese è infatti finito rovinosamente a terra dopo appena 1 giro, e ha reso così vane le speranze di una rimonta in un mondiale che sembra ormai esser sfumato.

Lasciano comunque pensare le immagini a fine gara: Mir festeggia sul podio, Quartararo torna ai box in lacrime. Fabio è forse consapevole di essersi fatto sfuggire dalle mani un mondiale che, dopo la prematura uscita di Marquez, sembrava poter essere solamente suo. Rimangono ora soltanto due GP al francese per recuperare il pesante -37 in classifica da Joan Mir. Pensare che qualche settimana fa erano gli altri ad inseguire "El Diablo".

Il suo compagno non fa molto meglio quest'oggi. Morbidelli era fino alla partenza in lotta per il mondiale, ma la scelta della doppia hard non l'ha ripagato.

Finisce 12esimo e, forse, finisce anche il sogno. Stagione non certamente deludente la sua, arrivare a pochi Gp dal termine ed essere in lotta per il titolo non sarebbe passato per la mente a nessuno a inizio campionato. Se i 45 punti di distacco da Mir non dovessero essere recuperati, Morbidelli avrà comunque ben seminato per la stagione 2021. Da ricordare che il prossimo anno avrà nel box un certo Valentino Rossi, portatore di esperienza, ma soprattutto stimoli, ammesso che ne servano all'italo-brasiliano. Rimane all'appello solamente Maverick Vinales, pilota che forse incarna al meglio l'immagine della Yamaha e di questi tempi non si può dire sia un complimento. Pilota capace di alternare Pole Position a pessime qualifiche, gare spettacolari a gare come quella di Valencia.

Partito dalla pit lane per aver punzonato il 6° motore, è stato protagonista di una gara anonima. Sul traguardo lo segue solo Quartararo, autore di una caduta.

Nessun particolare episodio da segnalare nel corso di una gara segnata già dall'inizio. Chiude 8° Dovizioso, sempre più lontano dal titolo e con sempre più nubi sul suo futuro. Non è però la miglior Ducati, 6° infatti il pilota del Team Pramac, Jack Miller. Miglior Honda quella guidata da Nakagami (4°). Registrano una caduta Aleix Espargaro, Bagnaia, Crutchlow, Rabat, marquez, la wild card Savadori oltre al già nominato Valentino Rossi.