E il Leone si mangiò King Kong. Non è il titolo di un B-movie degli anni '60, ma quello che accadde alla Pyramid Arena di Memphis l'8 giugno del 2002, quando Mike Tyson andò incontro al più brutale ko subito nella sua gloriosa carriera al cospetto di Lennox Lewis. Furono otto round durissimi per l'ex campione dei pesi massimi che subì una severa lezione, il britannico sfruttò tutte le armi in suo possesso a partire dal maggiore allungo e, probabilmente, anche dai cinematografici "occhi della tigre" che Tyson non possedeva più da un pezzo. Iron Mike finì al tappeto all'ottava ripresa con il volto duramente segnato dai colpi incassati dallo scatenato Lewis.
Quest'ultimo è stato intervistato dal Guardian in occasione del ritorno di Tyson sul ring dopo 15 anni per il match-esibizione contro Roy Jones jr terminato in parità. Scontato, dunque, parlare della sua sfida con Mike di oltre 18 anni fa in merito alla quale Lewis ha fatto delle rivelazioni sorprendenti: il suo coach, Emanuel "Manny" Steward, lo aveva definito su misura per lui, in poche parole "un combattimento facile".
'Paura di Tyson? Sì e no'
Il cronista gli chiede innanzitutto se aveva paura di Tyson, considerata la sua meritatissima fama di picchiatore. "Sì e no", risponde Lewis sostenendo che "la tv lo faceva sembrare King Kong, ma Manny mi aveva detto che sarebbe stato il mio incontro più facile.
Anche quando gli dissi 'sarà difficile' lui restò dello stesso parere". Per Tyson era un momento particolare, era ben consapevole di giocarsi l'ultima chance della carriera di tornare a vestire una cintura di campione del mondo dopo i due match persi contro Evander Holyfield. Così sfoderò un atteggiamento molto aggressivo iniziando a "puntare" Lewis già nel 2000: "Lennox sto venendo per te - disse, dopo aver demolito Lou Savarese in 38 secondi - sono il pugile più brutale, feroce e spietato mai esistito".
Successivamente, quando era stato già deciso il suo combattimento con Lewis, si era dichiarato "un conquistatore" affermando rivolto al suo avversario "voglio il tuo cuore, voglio mangiare i tuoi figli". "Quando ha dichiarato 'vengo per te' ho pensato che fosse matto - dice tranquillamente l'ex campione indiscusso dei pesi massimi - perché non si rendeva conto che ero io che venivo per lui e lo avrei preso.
Quando disse che avrebbe mangiato i miei figli ricordo mia madre che mi disse 'ma di cosa sta parlando? Tu non hai figli'", Lewis oggi ci ride su, sostenendo di aver fatto bene a non rispondere a quelle provocazioni. "Non mi è mai piaciuto quello stile volgare da galera", dice l'ex pugile britannico.
'Cus D'Amato aveva predetto per entrambi il titolo mondiale'
In realtà Lennox Lewis e Mike Tyson si conoscevano da molto più tempo del loro match sul ring, quando combattevano a Catskill, New York, sotto l'occhio attento del grande Cus D'Amato che, per entrambi, aveva predetto la possibilità di diventare campione del mondo. "Ci conoscevamo bene, abbiamo parlato, siamo andati a ballare e divertirci insieme.
Lui era un gigante, lo vedevi durante l'allenamento mettere ko gli avversari molto facilmente e pensavo che fosse fantastico. Sapevo che prima o poi sarebbe venuto il momento di affrontarci sul ring, lo speravo per sapere se quanto detto da Cus si sarebbe avverato".