Il momento più sorprendente della passata stagione del Ciclismo professionistico, il sorpasso di Tadej Pogacar su Primoz Roglic nella cronometro finale del Tour de France, continua a far discutere. In un documentario realizzato durante il Tour nel dietro le quinte della Jumbo Visma, trasmesso qualche giorno fa dalla tv olandese Nos, Roglic e Dumoulin avevano lanciato dubbi e accuse sulla super prestazione fornita da Pogacar in quella tappa decisiva a la Planche des Belles Filles. I due corridori della Jumbo Visma avevano parlato di una performance poco credibile da parte del loro rivale, di un livello troppo elevato per non sollevare dei dubbi.

Pogacar ha ora replicato a quelle accuse non troppo velate, senza però cadere nella provocazione e spegnendo anzi i toni della polemica.

Pogacar, la maglia gialla all’ultima tappa

Era il 19 settembre scorso quando il mondo del ciclismo rimase elettrizzato e sbalordito dall’epilogo del Tour de France. Alla partenza della penultima tappa, la cronometro di Planche des Belles Filles, Roglic si presentò con un vantaggio che appariva rassicurante sul connazionale Pogacar, 57’’ accumulati in una corsa gestita sempre dalla sua squadra.

Nel momento decisivo però Pogacar tirò fuori dal cilindro una prestazione formidabile, con cui ribaltò il Tour de France con una dimostrazione di superiorità quasi imbarazzante.

In quel finale sportivamente drammatico Roglic perse quasi due minuti, tra lo stupore dei suoi compagni che lo aspettavano al traguardo per festeggiare una vittoria che pareva ormai al sicuro.

Il documentario della tv olandese Nos, registrato nel dietro le quinte della Jumbo Visma, ha portato allo scoperto una reazione di Roglic e Dumoulin molto diversa rispetto alla sportività vista durante la diretta della corsa, finita con un abbraccio tra vincitore e sconfitto.

Entrambi i corridori hanno insinuato dei dubbi sulla genuinità della prova di Pogacar. “Spero che calcolino i watt necessari per andare così forte” è stata la reazione di Roglic, corroborata dal compagno di squadra. “Com’è possibile che mi abbia staccato di un minuto e mezzo?” si è chiesto Dumoulin.

‘Hanno parlato a caldo’

Tadej Pogacar ha replicato con grande pacatezza a questi dubbi sollevati dagli avversari sulla sua prestazione al Tour de France.

Il corridore sloveno ha giustificato Roglic e Dumoulin per le loro parole: “Hanno parlato sul momento, a caldo, presi probabilmente anche dalla delusione di essersi visti sfuggire la vittoria ad un passo da Parigi” ha dichiarato il campione della UAE Emirates, spiegando poi che “la mia prestazione non ha nulla di incredibile, può essere stata inattesa ma non stupefacente” ha aggiunto il vincitore del Tour.

Pogacar si è detto convinto di aver vinto grazie al lavoro fatto da tutta la squadra nell’avvicinamento a quella tappa, una meticolosità che ha dato i suoi frutti. “Ho vissuto una grande giornata perché l’ho preparata al meglio, dall’ammiraglia mi hanno guidato alla perfezione, abbiamo fatto un cambio di bici rapidissimo e non abbiamo lasciato nulla al caso” ha commentato il campione sloveno.

Nonostante quella strepitosa vittoria ottenuta a cronometro, Pogacar ha raccontato di dover ancora migliorare e lavorare molto in questa disciplina, anche in vista del prossimo Tour de France che presenterà due tappe contro il tempo. “Nei prossimi mesi mi allenerò di più sulla bici da cronometro” ha dichiarato il corridore della UAE sostenuto dal suo Ds Allan Peiper. Il tecnico australiano ritiene che Pogacar abbia ancora dei margini di miglioramento nell’ottimizzazione della posizione aerodinamica e in casa UAE si lavorerà anche in tal senso per prepararsi alla difesa della maglia gialla.