L'ex ciclista Mario Cipollini interviene sul tema sicurezza e cambi di regolamenti da parte dell'Unione Ciclistica Internazionale. Come sempre il "Re Leone" non fa giri di parole e spiega in un video sulla propria pagina Facebook il suo pensiero. In particolare si è espresso sul divieto di assumere delle posizioni aerodinamiche, sedendosi ad esempio sul telaio e non sulla sella. Modifiche al regolamento che stanno provocando anche importanti proteste da parte dei corridori professionisti.

Mario Cipollini: 'L'Uci ha sbagliato, non doveva farlo diventare un caso internazionale'

Cipollini analizza la situazione nel video su Facebook: "Credo di conoscere discretamente bene il Ciclismo. Io ho corso da professionista, le due posizioni a mio parere non danno vantaggi così enormi. Stare seduti sul tubo orizzontale rende più aerodinamici ma il ciclismo si è fatto in passato anche senza quella posizione. L'altra posizione, stile cronometro, può essere aerodinamica ma anche lì non ci vedo tanto vantaggio. Ma io sono un ciclista un po' datato e i più moderni hanno sicuramente più abitudine a queste posizioni. Però l'Unione Ciclistica Internazionale, organo supremo del ciclismo, doveva comportarsi diversamente e non farlo diventare un caso internazionale, con dettami e regole.

Giusto parlare di sicurezza dei ciclisti ma quello non è il tema prioritario".

Il Re Leone: 'Di sicurezza nel ciclismo ne manca tanta, parliamo piuttosto di transenne'

Mario Cipollini ritiene che le posizioni da assumere alla guida della bicicletta non siano il punto primario relativamente alla sicurezza. "Di sicurezza nel ciclismo ne manca veramente tanta - prosegue - ad esempio con i motociclisti si sono avuti incidenti e delle cadute pericolose.

E poi ripenso sempre alla volata al giro di Polonia dell'anno scorso con la caduta mostruosa di Jakobsen. E lì è successo un fatto così grave perché mancavano barriere e transenne ben fatte, penso che sia un miracolo che sia ancora vivo, ma lì quanto successo sarebbe stato molto minore in presenza di altre transenne. Quella è una delle priorità".

"Io - prosegue Cipollini - se fossi ancora un ciclista vorrei sedermi con chi comanda all'Uci. Parto dal presupposto che se io fossi un corridore attuale moderno e con la posizione seduto sul tubo fossi bravo a guidare la bici e quello mi dà un vantaggio, per quale motivo dovrei limitarmi e stare dentro a un regolamento? Se madre natura mi ha dotato della possibilità di guidare la bici meglio di altri, perché no?".

Infine l'ex campione del mondo 2002 conclude: "Sono sempre a favore della libertà di espressione dei ciclisti, so che c'è un problema emulazione per bambini e ragazzi che non sono professionisti, ma questo aspetto esiste anche in altri sport. Noto che purtroppo i ciclisti non sono molto bravi a fare gruppo e portare le proprie idee per migliorare le cose".