La notizia era nell’aria da giorni nel mondo del Ciclismo professionistico e ora è arrivata la conferma ufficiale: la Vini Zabù non correrà il prossimo Giro d’Italia, che scatterà sabato 8 maggio da Torino. La squadra toscana era una delle tre formazioni Professional ad aver ricevuto la wild card degli organizzatori per partecipare alla corsa rosa, ma è stata scossa dal caso di doping del suo corridore Matteo De Bonis, risultato positivo all’Epo in un controllo effettuato il 16 febbraio. Per la Vini Zabù si tratta del secondo caso di doping nel giro di pochi mesi, dopo quello a carico di Matteo Spreafico, e in attesa della possibile sanzione della Commissione Disciplinare dell’Uci, il team si è autosospeso dall’attività e ha rinunciato a correre il Giro.

Vini Zabù: ‘Messaggio importante al mondo del ciclismo’

I guai della Vini Zabù, la squadra toscana diretta dal team manager Angelo Citracca, erano iniziati durante lo scorso Giro d’Italia, in ottobre, quando Matteo Spreafico era risultato positivo a un controllo antidoping. Nonostante questo precedente il team aveva ricevuto nuovamente fiducia dall’organizzazione del Giro, ricevendo una wild card per partecipare anche all’edizione 2021 della corsa rosa. La svolta della vicenda è arrivata a fine marzo, quando è stata notificata la positività di un altro corridore della Vini Zabù, Matteo De Bonis, risultato positivo all’Epo in un controllo fuori competizione effettuato il 16 febbraio.

Secondo le normative antidoping, una squadra che si macchia di due casi di doping nell’arco di dodici mesi rischia una sospensione dall’attività per tutto il team che può arrivare fino a 45 giorni.

La Commissione Disciplinare dell’Uci sarà chiamata a emettere una sentenza su questo caso, ma in attesa del verdetto la Vini Zabù ha deciso prima di autosospendersi e ora di rinunciare all’invito ricevuto per correre il Giro d’Italia. La squadra toscana l’ha annunciato in un comunicato in cui ha spiegato di aver preso questa decisione “per dare un messaggio importante al mondo del ciclismo, che sia d'insegnamento per quegli atleti che ancora pensano di poter prendere scorciatoie barando”.

Arriva la Androni

La Vini Zabù ha voluto sottolineare di essere del tutto estranea al caso che ha coinvolto De Bonis, addossando tutta la responsabilità al corridore e annunciando un possibile ricorso a vie legali per chiedergli un risarcimento danni.

La squadra toscana ha poi ringraziato Rcs Sport, la società organizzatrice del Giro d’Italia, per la fiducia dimostrata nell’assegnazione della wild card, definendo questo passo indietro “un gesto di amore verso il ciclismo”.

Subito dopo l’annuncio della Vini Zabù è arrivato anche il comunicato di Rcs Sport che ha assegnato alla Androni Sidermec di Gianni Savio la wild card lasciata libera dal team toscano.