La grande attesa per la prima sfida stagionale tra Primož Roglič e Tadej Pogačar, in programma al Giro dei Paesi Baschi, non sta deludendo. I due campioni sloveni, grandi protagonisti dell’elettrizzante finale dello scorso Tour de France, hanno regalato spettacolo nell’arrivo in salita della terza tappa della corsa iberica, posto su una rampa di tre chilometri al 10% di pendenza media. Pogačar ha attaccato a più riprese sulla salita, ma Roglič ha sempre replicato con sicurezza, anche se nel tortuoso finale si è fatto infilare dal giovane connazionale che è andato a vincere la tappa.

Paesi Baschi, fuga a sette

La terza tappa del Giro dei Paesi Baschi era tra le più attese di questa settimana di corsa. L’arrivo posto in cima alla salita di Ermualde prometteva scintille tra Roglič e Pogačar, con tanti altri big pronti a inserirsi nella sfida, a partire da Adam Yates.

Pur con un percorso ricco di saliscendi, la tappa è passata via come una lunga attesa verso lo scontro diretto sulla salita conclusiva. Nelle fasi iniziali si è formata in testa una fuga con sette corridori: Roger Adrià, Larry Warbasse, Gotzon Martín, Oier Lazkano, Mikkel Frølich Honoré, Felix Gall e Daniel Navarro.

Il gruppo non ha concesso troppo spazio, convinto di volersi giocare il successo di tappa, e già prima di entrare negli ultimi dieci chilometri è stato raggiunto l’ultimo dei superstiti della fuga iniziale, lo spagnolo Lazkano.

Che sfida tra Pogaĉar e Roglic!

Una caduta di Wilco Kelderman e Michael Woods ha spezzato il gruppo poco prima della salita finale, ma la situazione si è ricomposta sulle prime, durissime rampe.

Tadej Pogačar ha forzato i tempi piazzando una serie di accelerazioni micidiali a cui Primož Roglič ha però sempre risposto prontamente con la solita cadenza a frequenze altissime. Adam Yates, Alejandro Valverde, Mikel Landa e David Gaudu sono rientrati a ogni rallentamento, ma non hanno potuto far altro che correre sulla difensiva.

La sfida tra i due sloveni, decisamente superiori a tutti gli altri, si è risolta solo in volata. Roglič è partito con decisione a 500 metri dall’arrivo, ma il capitano della Uae non si è fatto sorprendere e nella sequenza di curve finale è stato molto scaltro. Pogačar ha sorpassato in un punto chiave il rivale, che non ha più avuto lo spazio per replicare ed ha dovuto accomodarsi al secondo posto.

A 5’’ l’eterno Valverde ha anticipato Yates, Landa e Gaudu, con Knox e Vingegaard poco più dietro.

Si è ben difeso anche McNulty a 18’’, apparso più competitivo in salita rispetto alla scorsa stagione. Qualche timido segnale di ripresa è arrivato anche da Fabio Aru, che oggi ha concluso al 22° posto a 1’03’’, un risultato discreto se si considera il livello altissimo della corsa e le difficoltà passate dal corridore sardo.

La classifica generale del Giro dei Paesi Baschi vede ora Roglič ancora al comando ma con un vantaggio di 20’’ su Pogačar e 30’' su McNulty, mentre Adam Yates è a 39’’.