Quello che si è concluso nella giornata del 30 maggio a Milano non è stato certo il Giro d’Italia che Vincenzo Nibali sognava per sé, per la sua squadra e i suoi tifosi. Il campione della Trek-Segafredo ha vissuto una corsa quanto mai tormentata e sfortunata e la sua solita generosità non è bastata per lottare con i più forti in classifica o conquistare almeno una vittoria di tappa. Nibali ha però voluto onorare la corsa rosa fino in fondo, dimostrando ancora una volta il suo temperamento da campione autentico e nonostante gli incidenti e le difficoltà è arrivato a Milano raccogliendo gli applausi e l’apprezzamento del pubblico.

Nibali: ‘Era giusto onorare il Giro’

Il Giro d’Italia di Vincenzo Nibali era iniziato sotto una cattiva stella già prima della partenza di Torino dell’8 maggio. Il due volte vincitore della corsa rosa si era infortunato cadendo in allenamento a fine aprile e procurandosi una frattura al radio. Nonostante questo infortunio il campione messinese è riuscito a presentarsi al via della corsa con un recupero lampo, ma già nelle prime tappe impegnative è apparsa chiaramente la sua condizione di forma non al top a causa dell’incidente.

Nibali non è riuscito a essere competitivo nella corsa al podio finale, ha provato a giocare le sue carte per ottenere un successo di tappa, soprattutto nella frazione dolomitica di Cortina, ma complici altre due cadute non è riuscito a centrare nessun risultato di prestigio.

La storia del campione della Trek e l’impegno per onorare la corsa hanno però strappato ancora una volta la stima del pubblico, che lo ha applaudito e acclamato in queste tre settimane così difficili.

A Milano, alla conclusione di una corsa chiusa con oltre un’ora di ritardo dalla maglia rosa di Egan Bernal, Nibali ha raccontato quanto sia stato duro il suo Giro, ma di aver rifiutato l’idea di ritirarsi.

Non è giusto abbandonare il Giro. Ero in difficoltà fin dall’inizio, poi le cose non sono andate bene successivamente. Ho faticato tanto in salita. Non è stato il Giro per me, ma sicuramente non ho molte stagioni davanti ed era giusto onorare il Giro perché mi ha dato tantissimo” ha dichiarato il due volte vincitore della corsa rosa applaudendo poi l’ex compagno di squadra Damiano Caruso per il suo splendido secondo posto in classifica finale.

‘Ci sono tanti italiani che possono correre una grande Olimpiade’

La delusione per questo Giro d’Italia sembra poter ridimensionare anche le aspettative di Vincenzo Nibali per quello che era stato designato fin dall’inizio come l’obiettivo principale della sua stagione, le Olimpiadi di Tokyo. Il campione messinese ha un conto in sospeso con i Giochi, dopo aver accarezzato e visto svanire per una caduta la medaglia d’oro a Rio 2016.

La posizione di Nibali nella squadra azzurra potrebbe essere ridefinita e portare verso una formazione a più punte, come lo stesso corridore ha suggerito al termine della crono di Milano che ha fatto calare il sipario sul Giro.

“A volte troppa pressione può sommergerti, non è facile. Correre sempre da leader non è facile. Le Olimpiadi sono chiaramente l’obiettivo più grande della stagione, ma a volte anche volere qualcosa a ogni costo non fa bene. Bisogna entrare con una certa leggerezza. La strada per le Olimpiadi è lunga e l’obiettivo è arrivare nelle migliori condizioni al momento giusto. Ma ora ci sono anche altri grandi corridori italiani che possono correre una grande Olimpiade, come Damiano Caruso e Gianni Moscon” ha commentato Nibali.