Era atteso come il dominatore assoluto e Juan Ayuso non sta deludendo sulle strade rosa del Giro d’Italia under 23. Nonostante sia al primo anno nella categoria, il 18enne spagnolo del Team Colpack sta sbaragliando il campo con dimostrazioni di forza disarmanti. Ayuso ha già vinto due delle prime cinque tappe, staccando tutti sia nella frazione di Imola, sul percorso già visto ai Mondiali dello scorso anno, sia nella tappa appenninica che nella giornata del 7 giugno si è conclusa a Sestola. In questa tappa i corridori del Giro d’Italia under 23 hanno ripercorso la parte finale del percorso già affrontato nella corsa rosa dei professionisti lo scorso 11 maggio.

Ciclismo, Ayuso 20’’ più veloce di Bernal

In quella 4ª tappa del Giro d’Italia dei professionisti il successo andò a Joseph Dombrowski, grazie a una fuga da lontano che permise anche ad Alessandro De Marchi di conquistare la maglia rosa. Sull’ultima salita, quella di Colle Passerino, la corsa si accese anche tra i favoriti al successo finale, con Egan Bernal che riuscì a fare una prima selezione arrivando insieme a Ciccone, Vlasov, Landa e Carthy.

I ragazzi del Giro under 23 hanno ripercorso nella giornata del 7 giugno le stesse strade di quella tappa, con la salita a Colle Passerino e il finale in discesa e falsopiano verso il traguardo di Sestola. Juan Ayuso ha subito attaccato facendo una grande differenza su tutti gli avversari e concludendo la tappa da trionfatore con oltre un minuto di vantaggio sul secondo arrivato, Tobias Johannessen.

Ayuso ha scalato il Colle Passerino, una salita di 4,2 km al 9,9% di pendenza media, con un tempo di 13’41’’, una prestazione davvero straordinaria anche prendendo come metro di paragone il tempo impiegato dai professionisti un mese fa. In quella tappa dell’11 maggio Egan Bernal impiegò 14’01’’ per scalare la stessa salita.

Anche se un confronto assoluto tra due gare diverse è difficile perché sfugge all’andamento tattico della corsa e alle condizioni in cui è stata affrontata, è chiaro comunque che con Ayuso il Ciclismo si trova di fronte a un nuovo talento straordinario che è pronto a sbarcare tra i grandi.

‘Avevo voglia di attaccare’

Juan Ayuso è già stato blindato dalla UAE Emirates, che gli ha fatto firmare un lungo contratto e lo farà esordire nel ciclismo professionistico già ad agosto.

Il giovane spagnolo, che compirà 19 anni a settembre, ha dimostrato di avere non solo il talento del predestinato, ma anche la forza mentale di reagire alle avversità e al peso del pronostico. Nella cronometro di Guastalla di domenica ha dovuto soccombere, a causa di un problema tecnico, l’abbassamento della sella che lo ha condizionato per tutta la tappa facendogli perdere la maglia rosa. Appena 24 ore dopo, nell’arrivo in salita a Sestola, Ayuso ha trasformato quell’episodio sfortunato in energia positiva.

“Ieri ero piuttosto frustrato per il problema tecnico avuto nella crono. Stamani ero consapevole che nulla era perduto e che già oggi potevamo cominciare ad attaccare” ha dichiarato il corridore della Colpack, che sulla salita di Colle Passerino ha disperso gli avversari.

“Nel finale mi sentivo bene, avevo voglia di attaccare e quando sono riuscito a staccare tutti mi sono solamente concentrato sul riuscire a guadagnare più tempo possibile sui rivali” ha aggiunto Ayuso, che si è rimpossessato della maglia rosa e guida la classifica generale del Giro d’Italia under 23 con 1’25’’ su Tobias Johannessen.