Nella nazionale che difenderà i colori azzurri nella corsa in linea di Ciclismo alle Olimpiadi di Tokyo potrebbe non esserci Vincenzo Nibali. Il numero uno del ciclismo italiano sta andando verso una sorprendente, se non clamorosa, esclusione per scelta tecnica. Il CT Davide Cassani ha parlato apertamente della squadra che sta preparando per la rassegna a cinque cerchi, che assegnerà il titolo della gara in linea nel primo giorno del programma, sabato 24 luglio. Il tecnico romagnolo ha per ora confinato Nibali in panchina, preferendo altri cinque corridori in attesa di ufficializzare le sue scelte definitive per il 20 giugno, dopo i campionati nazionali.

Cassani: ‘Per Nibali una situazione delicata’

L’Italia potrà schierare cinque corridori nella prova in linea delle Olimpiadi di Tokyo, il contingente massimo consentito per le nazionali che occupano i primi posti del ranking World Tour. Cassani ha già fatto i nomi degli uomini che intende convocare per i Giochi, prendendo spunto dai risultati e dalle prestazioni del Giro d’Italia. Visto il percorso molto impegnativo della rassegna a cinque cerchi, il tecnico romagnolo punterà su corridori forti in salita, e il primo della lista non può che essere Damiano Caruso, splendido secondo nella corsa rosa.

Dal Giro sono usciti rilanciati Alberto Bettiol, vincitore della tappa di Stradella, e Gianni Moscon, che non ha ottenuto risultati personali ma ha svolto un lavoro di grande qualità in favore di Egan Bernal.

Anche loro sono nel quintetto che al momento è destinato a volare in Giappone, che si completerà con Giulio Ciccone e Davide Formolo.

Queste sono le gerarchie attuali nel progetto di Cassani, che prenderà le decisioni definitive il 20 giugno, subito dopo i Campionati Italiani di Imola. A saltare all’occhio è l’esclusione di Vincenzo Nibali, da anni il numero uno del ciclismo azzurro, che al momento è destinato ad un ruolo di riserva, così come Diego Ulissi.

Nibali paga inevitabilmente l’infortunio patito poco prima del via del Giro d’Italia, una frattura al radio che non gli ha consentito di recuperare una buona condizione ed essere competitivo nella corsa rosa. “Voglio portare la formazione migliore come a Rio 2016. In Brasile, Nibali veniva dalla vittoria del Giro, adesso purtroppo la sua situazione è molto più delicata, e per colpe anche non sue” ha dichiarato Cassani alla Gazzetta dello Sport.

Possibile ritorno alla Astana

Nibali avrà ancora una prova d’appello per convincere Cassani a portarlo alle Olimpiadi da titolare, il Campionato italiano del 20 giugno. Lì il tecnico azzurro farà le sue valutazioni definitive, anche pensando al fatto che tra la fine del Giro d’Italia, a cui fanno riferimento le sue gerarchie attuali, alle Olimpiadi c’è un intervallo di tempo molto ampio, quasi due mesi, in cui i valori in campo possono cambiar radicalmente.

Per Vincenzo Nibali quello della convocazione olimpica non è l’unico tema caldo delle prossime settimane.

Sul tavolo c’è anche il contratto in scadenza con la Trek Segafredo. Le strade del due volte vincitore del Giro e della squadra guidata da Luca Guercilena sembrano destinate a separarsi. Nibali potrebbe tornare alla Astana, per chiudere la carriera nel team con cui ha vissuto molti dei suoi momenti migliori. Più defilata c’è anche la possibilità di un passaggio alla Deceuninck Quickstep, dove potrebbe essere una sorta di guida per Remco Evenepoel.