Con un’azione da campione con cui ha staccato di forza tutti i compagni di fuga, Alberto Bettiol ha conquistato la tappa di Stradella, la diciottesima del Giro d’Italia. In una giornata interlocutoria per la classifica generale, alla vigilia delle ultime due tappe di alta montagna, la corsa è vissuta tutta su una fuga partita nelle fasi iniziali con ben ventitré corridori. Sui saliscendi dell’Oltrepò Pavese, negli ultimi trenta chilometri, i battistrada si sono dati grande battaglia regalando un bello spettacolo. Dopo un assolo di Cavagna è stato Alberto Bettiol a staccare tutti gli altri, rinvenire sul francese ed involarsi verso il traguardo.

Giro, fuga a ventitré

La diciottesima tappa del Giro d’Italia era la più semplice di quest’ultima settimana di corsa. Il percorso da Rovereto a Stradella era lungo, ben 231 km, ma sostanzialmente piatto fino alla parte conclusiva caratterizzata da una bella serie di saliscendi sulle colline dell’Oltrepò Pavese. La situazione era ideale per favorire una fuga da lontano e consentire una giornata di tregua tra i big della classifica generale e così è stato.

La corsa è ripartita senza due dei suoi grandi protagonisti, ammaccati dalle cadute di ieri. Sia Giulio Ciccone che Remco Evenepoel sono stati costretti a ritirarsi.

L’abruzzese a provato a ripartire stamani, ma si è dovuto arrendere al dolore per i postumi della caduta, ed anche Evenepoel ha dovuto arrendersi alle tante escoriazioni e contusioni rimediate.

La tappa ha poi preso l’andamento che tutti si attendevano, con un’intensa battaglia nei primi chilometri per riuscire ad entrare nella fuga giusta che alla fine è partita con ben ventitré corridori.

Tra questi anche nomi importanti, come Diego Ulissi, Alberto Bettiol, Remi Cavagna, Andrea Vendrame, Nicolas Roche, Dario Cataldo, Francesco Gavazzi e Patrick Bevin.

Show di Bettiol nel finale

Partita la fuga, la corsa si è assestata per diverse ore, una lunga marcia verso i saliscendi dei chilometri conclusivi in cui il gruppo condotto dalla Ineos ha lasciato più di un quarto d’ora di vantaggio ai battistrada.

Negli ultimi trenta chilometri, con il cambio di scenario nel percorso, la corsa si è riaccesa. Dopo i primi scatti Remi Cavagna ha provato ad andarsene tutto solo sulla salita di Castana, approfittando delle sue grandi doti di passista e di un po’ di marcamento tra gli altri fuggitivi. Bettiol ha subito messo in mostra una condizione eccellente, come già apparso chiaramente nella tappa del 26 maggio corsa in appoggio a Carthy, e sulla salita successiva è riuscito a scrollarsi di dosso i compagni d’avventura. Il toscano è stato raggiunto in discesa da Roche, ma sull’ultima asperità di Canneto Pavese ha inscenato un vero show. Bettiol si è prima tolto di ruota Roche e poi è andato a raggiungere Cavagna, continuando con un passo deciso che ha costretto il francese alla resa.

Il finale è stato una vera passerella per Alberto Bettiol, che ha conquistato così il successo, mentre Simone Consonni ha battuto gli altri fuggitivi per il secondo posto davanti a Roche a Arndt.

Il gruppo ha concluso la tappa senza sussulti arrivando con oltre venti minuti di ritardo, una situazione che ha congelato la classifica generale, cambiata nella top ten per l’ingresso di Daniel Martin al posto del ritirato Ciccone. Egan Bernal ha così conservato la maglia rosa davanti a Caruso e Yates alla vigilia dei due tapponi di montagna di Alpe Mera e Valle Spluga.