È partita sotto la pioggia la 134° edizione di Wimbledon. I forti temporali di ieri hanno costretto gli organizzatori a posticipare in blocco tutta la prima giornata di qualificazioni: 64 incontri che il 22 giugno – meteo permettendo – vedranno impegnati anche 8 tennisti azzurri. L’obbiettivo è quello di arrivare nel tabellone principale, al via lunedì 28 giugno fino alla finale di domenica 11 luglio.

La carica azzurra

Sono 10 gli italiani già sicuri di partecipare: Matteo Berrettini, Jannik Sinner, Lorenzo Sonego e Fabio Fognini partiranno come teste di serie, ma ci saranno anche Lorenzo Musetti, Gianluca Mager, Marco Cecchinato, Stefano Travaglia, Andreas Seppi e Salvatore Caruso.

Alle qualificazioni invece da oggi ci saranno Lorenzo Giustino (sorteggiato contro l’ucraino Illya Marchenko), il derby azzurro tra Filippo Baldi e Roberto Marcora, Andrea Pellegrino contro lo statunitense Denis Kudla, la doppia sfida olandese per Thomas Fabbiano e Paolo Lorenzi (rispettivamente contro Tallon Griekspoor e Botic Van De Zandschulp), Federico Gaio contro lo sloveno Blaz Rola e infine Alessandro Giannessi contro lo spagnolo Bernabe Zapata Miralles.

I precedenti

Mai l’Italia si era presentata a Londra con una delegazione così folta: sarà la squadra più numerosa di sempre, dopo i record susseguitisi nel 1948 (5 tennisti azzurri), nel 1963 (7) e nel 2018 (9). Nella storia del torneo l’Italia non è mai andata oltre le semifinali, raggiunte da Nicola Pietrangeli nel 1960 quando perse in cinque set dalla leggenda del Tennis australiano Rod Laver.

Quattro volte invece un atleta italiano si è spinto sino ai quarti di finale: successe a Uberto de Morpurgo nel 1928, lo stesso Pietrangeli ci era già riuscito nel 1955, poi ancora Adriano Panatta nel 1979 e Davide Sanguinetti nel 1998.

Lo stop nel 2020

Il torneo più prestigioso al mondo torna dopo lo stop dello scorso anno a causa del Covid (unico dei quattro tornei dello Slam a non essersi disputato).

L’ultimo vincitore è stato l’attuale numero uno al mondo Novak Djokovic, che il 14 luglio 2019 si impose in cinque set su un redivivo Roger Federer in un match passato alla storia per qualità degli scambi, intensità ed emozioni (lo svizzero si vide annullare 2 match point nel quinto parziale, terminato 13-12 dopo quasi cinque ore di gioco).

Lo stesso Federe aveva eliminato agli ottavi di finale il nostro Matteo Berrettini, impartendogli una “lezione” (così la definì lo stesso tennista azzurro) con il punteggio di 6-1 6-2 6-2. Annunciata invece la rinuncia di Rafael Nadal, due volte vincitore del torneo.

Le speranze azzurre

Quest’anno il numero uno italiano – attualmente in nona posizione nel ranking Atp – arriva forte del successo nel torneo del Queen’s, tradizionale competizione londinese che anticipa di una settimana i Championship, dando il via alla stagione sull’erba. Insieme agli altri 7 azzurri proverà a dare seguito a questo fantastico 2021 che tante gioie ci ha regalato in questi primi sei mesi. Lo stesso Berrettini infatti ha trionfato anche nel torneo di Belgrado, mentre Sinner ha vinto il torneo di Melbourne e Sonego quello di Cagliari. La speranza dunque è che il magic moment possa proseguire, a cominciare dalle qualificazioni di questa settimana. Pioggia permettendo.