Lo scorso sabato 26 giugno è iniziato il Tour de France 2021. Durante la prima tappa, ha causato una maxi caduta che ha stravolto la prima parte della competizione. In particolare, la tifosa si trovava a bordo strada con un cartellone per salutare la nonna e il nonno.
Al passaggio del gruppo, per farsi inquadrare dalle telecamere, la donna si è sporta verso il centro strada colpendo il ciclista Tony Martin, che a causa del contatto è finito a terra scatenando un effetto a catena che ha portato a cadere decine di ciclisti. La tifosa aveva fatto perdere le proprie tracce per alcuni giorni, ma lo scorso 30 giugno è stata identificata e fermata.
La donna potrebbe rischiare fino ai due anni di prigione
Al momento la donna si trova ancora in stato di fermo, necessario per gli inquirenti al fine di consentire la "finalizzazione degli atti in corso". A fare il punto sull'inchiesta è stato Camille Miansoni, procuratore di Brest. Egli ha chiarito che la donna rischierebbe una sanzione pari a due anni di reclusione, avendo messo terzi in uno stato di pericolo, violando in maniera volontaria gli obblighi di sicurezza e prudenza, procurando involontariamente delle ferite che necessiteranno di prognosi non superiori ai tre mesi.
Miansoni ha comunque precisato che l'inchiesta è ancora aperta e che dunque anche l'imputazione potrebbe variare. Molto dipenderà da ciò che decideranno di fare i corridori coinvolti nella caduta: Marc Soler, che a causa dell'incidente ha riportato la frattura ad ambo le braccia, dovendo abbandonare la Boucle, si è detto "molto arrabbiato", ammettendo di pensare di sporgere denuncia contro la donna.
Ipotesi, questa, che peggiorerebbe senza dubbio la posizione della fermata.
'Ho fatto una sciocchezza'
Nel frattempo che la situazione giudiziaria si chiarisca meglio, la donna protagonista di tutta la vicenda ha voluto rilasciare le prime dichiarazioni pubbliche. In particolare, ha ammesso di aver fatto "una sciocchezza" per la quale prova un senso di vergogna: "Ho fatto una sciocchezza.
Mi vergogno". La tifosa ha poi affermato di provare angoscia per il clamore mediatico scaturito dalla vicenda, ammettendo di "avere paura per le possibili conseguenze" del proprio gesto.
A invocare la calma è stato Nicolas Duvinage, colonnello della Gendarmeria, che ha parlato di "fragilità" da parte della donna e facendo un appello alla calma, evitando qualsiasi tipo di "linciaggio mediatico o sui social". Appello condiviso dall'organizzazione del Tour, con il direttore Prudhomme che ha parlato di storia che ha assunto delle "proporzioni folli", annunciando di ritirare la denuncia.