Poco più di un anno fa, sembrava impossibile che il ciclista professionista Fabio Jakobsen sarebbe mai riuscito a tornare a correre dopo il terribile incidente occorsogli nella volata a Katowice al Tour de Pologne. A causa della gravità della sue condizioni già solo il fatto di rimettersi in sella in bici per una gara ufficiale al giro di Turchia poteva essere considerato una vittoria. Ma la vera rivincita per il ciclista è rappresentata sicuramente dal ritorno alla vittoria al Tour de Wallonie, gara nella quale è riuscito a conquistare due sprint.

Il ritorno di Fabio Jakobsen, il ciclista è ancora competitivo

Nel terzo dei grandi giri della stagione, alla Vuelta a España, l'obiettivo di Jakobsen è quello di riprendere da dove aveva lasciato prima del terribile incidente, riproponendosi tra i migliori sprinter del panorama mondiale. Nella sua precedente partecipazione alla Vuelta datata 2019 aveva già messo in mostra le proprie qualità riuscendo ad avere la meglio su uno sprinter del calibro di Sam Bennet, riuscendo a batterlo sia a El Puig che a Madrid.

In un'intervista rilasciata a Het Nieuwsblad prima dell'inizio del grande giro Jakobsen si è detto molto soddisfatto del suo percorso facendo notare come lo scorso anno era stato trasportato in barella dalla Polonia all'Olanda, nessuno avrebbe mai potuto pensare di rivederlo in sella a una bici alla Vuelta poco dopo più di un anno di distanza.

Jakobsen ha anche parlato delle sue ambizioni, che non si limitano solamente a far presenza, ma il ciclista olandese ha affermato di sentirsi "di nuovo tra i primi dieci velocisti al mondo".

Una delle preoccupazioni dell'olandese era quella di non riuscire ad arrivare in fondo allo sprint con la giusta freschezza nelle gambe, ma il Critérium du Dauphiné di giugno è stato un punto di svolta in questo senso.

Jakobsen ha affermato di aver ritrovato la giusta freschezza nelle gambe facendo notare come tale fattore sia molto più importante rispetto ai wattaggi.

Jakobsen alla Vuelta

Nell'avventura in Spagna per le volate sarà scortato dal temibile treno della QuickStep avendo a suo fianco Florian Sénéchal, Josef Cerny e Bert Van Lerberghe.

Ci sono almeno quattro tappe in cui un arrivo in gruppo è più che una probabilità, a partire da Burgos la domenica pomeriggio. Uomini veloci come Jakobsen, Arnaud Démare (Groupama-FDJ), Michael Matthews (BikeExchange) e Jasper Philipsen (Alpecin-Fenix) dovrebbero essere in primo piano sul lungo rettilineo finale di Calle Vitoria.

Le cicatrici lasciate da un incidente terribile come quello di Jakobsen sono spesso psicologiche oltre che fisiche, ma l'olandese insiste sul fatto che l'incidente non ha cambiato il suo approccio allo sprint. Dopotutto, ha già vinto di nuovo e ha già corso contro l'uomo che è stato sospeso per aver causato l'incidente, Dylan Groenewegen (Jumbo-Visma).