Continua il momento d’oro degli azzurri ai Mondiali di ciclismo che si stanno svolgendo in Belgio. Nella gara femminile élite, la piemontese Elisa Balsamo ha conquistato la maglia iridata al termine di una corsa segnata dai numerosi tentativi d’attacco delle atlete olandesi. Lo squadrone orange è riuscito a fare selezione, ma non a togliere tutte le avversarie dirette di Marianne Vos, a caccia del quarto Mondiale e pronta a entrare ancora di più nella storia del Ciclismo. Nel finale le azzurre hanno preso in mano la situazione guidando la Balsamo nello sprint e la Vos non è riuscita a compiere il sorpasso che tutti immaginavano.

Mondiali, tanti scatti ma nessuna fuga

La corsa in linea delle donne élite ai Mondiali di ciclismo di Leuven è andata via con una continua serie di scatti, portati soprattutto dal fortissimo squadrone olandese, sempre il punto di riferimento nei grandi eventi. Le orange hanno puntato soprattutto su Marianne Vos, la più veloce delle tante campionesse in organico, già tre volte iridata e pronta a centrare un poker da leggenda. La campionessa in carica Anna van der Breggen, all’ultima gara della carriera, si è invece fatta da parte presto. Già nelle gare delle scorse settimane l’olimpionica di Rio 2016 era apparsa non in grande forma e oggi si è goduta una sorta di passerella finale a chiusura di una carriera strepitosa.

Su un percorso caratterizzato da numerosi e brevi strappi, ma molto veloce e poco selettivo, le olandesi hanno provato a lanciare un gruppetto ridotto per favorire lo sprint di Marianne Vos. Già prima di entrare negli ultimi 60 chilometri la van Vleuten ha iniziato con una serie di progressioni che hanno selezionato il gruppo, e a coadiuvarla sono arrivate poi anche un’attivissima Ellen van Dijk e Chantal Blaak.

Il plotone ha via via perso sempre più unità, ma nessuna vera fuga è riuscita a partire in queste fasi centrali della corsa.

Il trenino azzurro per la Balsamo

A spezzare la sequenza di attacchi delle olandesi, sempre braccate dalle azzurre, ci ha pensato la spagnola Mavi García, che è riuscita ad avvantaggiarsi a circa 25 chilometri dall’arrivo.

La polacca Katarzyna Niewiadoma, fortissima sugli strappi, ha dato il là alla rincorsa con uno scatto in uno dei tratti più difficili del circuito finale. García è stata infine raggiunta e nell’ultimo giro è stata ancora la Niewiadoma la più volitiva. Sullo strappo a cinque chilometri dal traguardo, l’atleta polacca ha piazzato uno scatto molto incisivo a cui hanno risposto la Longo Borghini e una Marianne Vos apparsa brillantissima. Il terzetto non ha però insistito ed ha consentito il rientro di altre atlete, ricompattando un gruppo formato da una trentina di unità, tra le quali anche Elisa Balsamo, Marta Bastianelli e Maria Giulia Confalonieri.

Niewiadoma non si è data per vinta ed ha cercato il tutto per tutto anche sull’ultimo breve strappo a un paio di chilometri dalla fine, senza però riuscire a sganciarsi.

La corsa si è così risolta in volata. Dopo una corsa molto attenta a seguire tutti gli attacchi che si sono succeduti, le azzurre hanno preso decisamente l’iniziativa concretizzando la tattica volta ad avvantaggiare la nostra atleta più forte allo sprint, Elisa Balsamo.

Longo Borghini ha dato un ultimo strattone che ha sfilacciato il gruppo, costringendo anche Vos a chiudere un buco di qualche metro. Balsamo ha chiesto un ultimo sforzo alla compagna di nazionale, poi ha esploso la sua volata ed ha respinto il tentativo di rimonta di Vos, che ha cercato di affiancarla senza riuscire nel sorpasso. La vittoria dell’azzurra è stata anzi molto netta, con l’olandese che ha finito il suo Mondiale tra rabbia e lacrime per aver visto sfuggire l’occasione del quarto titolo che insegue ormai dal 2013.

La Niewiadoma ha agguantato una meritata medaglia di bronzo, a coronamento di una corsa generosa su un percorso non propriamente adatto alle sue caratteristiche, con un'altra campionessa emergente, l’ungherese Kata Blanka Vas, al quarto posto.