Dopo una settimana di corse, medaglie ed emozioni, con tante soddisfazioni per gli azzurri, i Mondiali di Ciclismo arrivano al loro atto finale. Come sempre, a chiudere la rassegna iridata è la prova più attesa e prestigiosa, quella in linea riservata ai professionisti, o elite, come recita la dicitura ufficiale.

Si corre domenica 26 settembre in Belgio, su un percorso con partenza da Antwerp e arrivo a Leuven, su una distanza di 268 chilometri caratterizzati da una lunga sequenza di brevissimi strappi. Julian Alaphilippe rimette in palio la maglia iridata conquistata un anno fa ad Imola su un tracciato decisamente meno impegnativo dal punto di vista altimetrico rispetto a quello romagnolo, ma molto tecnico e insidioso.

Ciclismo, due diversi circuiti per i Mondiali

Il percorso della prova in linea dei Mondiali di ciclismo che si corrono in Belgio è molto articolato e complesso da un punto di vista planimetrico, molto meno da quello altimetrico. Non ci sono vere e proprie salite e nonostante la lunghezza di ben 268 chilometri il dislivello non è molto elevato, circa 2500 metri, più o meno la metà di classiche come la Liegi e il Lombardia. Non ci sono però neanche degli strappi paragonabili a quelli che i corridori trovano nelle classiche fiamminghe, i tipici muri in pavè sconnesso e pendenze in doppia cifra.

Le salite sono brevissime, per lo più dei saliscendi cittadini, e non particolarmente selettive.

Il tracciato resta però molto insidioso per via delle tante curve, dei continui cambi di ritmo, di restringimenti e tratti tortuosi che si assommano agli strappi, che, seppur molto brevi, sono una sequenza lunghissima.

La prima parte del percorso è in linea, circa 50 km per andare da Antwerp a Leuven, ed entrare così nei due diversi circuiti che si affrontano nelle fasi centrali e finali dei Mondiali.

Il primo anello è denominato ‘locale’, è disegnato in gran parte nelle strade cittadine di Leuven e comprende una sequenza di quattro brevi muri. L’altro circuito è chiamato ‘fiammingo’, e pur non avendo molto in comune con le classiche difficoltà di un Giro delle Fiandre, attraversa uno scenario più rurale. I muri da affrontare qui sono cinque.

Si inizierà percorrendo un giro e mezzo del circuito ‘locale’ per poi affrontare un passaggio sul ‘fiammingo’. Seguiranno altre quatto tornate sul ‘locale’, di nuovo un giro ‘fiammingo’ e per finire due volte e mezzo il ‘locale’.

Van Aert uomo da battere

Questi Mondiali di ciclismo iniziano con un favorito d’obbligo, Wout Van Aert. Il fuoriclasse belga ha messo in mostra una forma scintillante nelle ultime apparizioni, è spinto dall’entusiasmo del pubblico di casa ed ha voglia di interrompere la lunga sequenza di secondi posti iridati e olimpici iniziata lo scorso anno a Imola e continuata ai Giochi di Tokyo. Van Aert ha una completezza unica nel ciclismo attuale, può vincere in volata e con un assolo nel finale, e al suo fianco ha una squadra forte e che sulla carta promette di essere tutta a suo sostegno, senza seconde punte o leadership condivise.

Anche Remco Evenepoel, potenziale mina vagante della corsa, ha annunciato di mettere da parte ogni velleità personale per aiutare il capitano designato.

Anche se il pronostico è molto favorevole a Van Aert, gli avversari restano fortissimi e agguerriti. Julian Alaphilippe non cederà tanto facilmente la maglia iridata conquistata un anno fa a Imola, ed anche Mathieu Van der Poel, seppure reduce da un periodo di stop per un infortunio alla schiena, è pronto a dare battaglia al suo storico rivale belga. Dietro ai tre fuoriclasse delle gare di un giorno si può schierare la nazionale azzurra, capitanata dal Campione Europeo Sonny Colbrelli, che arriva a questo appuntamento all’apice della carriera e con ambizioni molto solide.

Al fianco del bresciano non vanno dimenticati Matteo Trentin e Giacomo Nizzolo, l’uomo da sfruttare in caso di volata più folta.

Ci sarà da fare attenzione alla Danimarca, che ha tanti uomini in forma e perfetti per questo percorso, come Kasper Asgreen, Mads Pedersen e Magnus Cort Nielsen. Molto interessante è anche la Slovenia di Primoz Roglic e Tadej Pogacar, che schiera anche un altro outsider come Matej Mohoric. Da non dimenticare Peter Sagan, reduce da un infortunio ma pur sempre un fuoriclasse con un appuntamento con la storia del ciclismo, quel quarti titolo iridato mai raggiunto da nessuno.

Tra gli outsider si possono ricordare l’australiano Matthews, il norvegese Kristoff e lo svizzero Hirschi, mentre un nome più nuovo che può fare un risultato a sorpresa è quello del giovane britannico Ethan Hayter.

L’appuntamento in tv per la corsa in linea elite dei Mondiali di ciclismo è sia su Eurosport che sulla Rai. L’attesa prova sarà trasmessa da Rai Sport e Eurosport 1 in diretta integrale dalle ore 10.15 di domenica 26 settembre. La tv di stato passerà poi su Rai Due a partire dalle 15.30.