Suona ancora l’inno di Mameli ai Mondiali di ciclismo che si stanno correndo in Belgio. Dopo il trionfo di Filippo Ganna nella cronometro dei professionisti è stato Filippo Baroncini a conquistare il secondo oro azzurro vincendo la gara in linea riservata agli under 23. Il corridore della Colpack, già medaglia d’argento agli Europei, è partito all’attacco su uno strappo a cinque chilometri dall’arrivo, resistendo al tentativo di rincorsa del gruppo. Biniam Ghirmay ha regalato una storica medaglia d’argento all’Eritrea, con l’olandese Olav Kooij al bronzo.
"It´s a victory that I have dreamed of all my life" - Filippo Baroncini🇮🇹
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Ciclismo, Colnaghi all’attacco nella gara under 23
Dopo il giorno di pausa di ieri 23 settembre, i Mondiali di Ciclismo sono ripartiti oggi con la prima delle tre giornate dedicate alle gare in linea. Sono state di scena le categorie giovanili maschili, prima gli juniores e poi nel pomeriggio gli under 23.
La gara degli juniores è andata al favorito della vigilia, il norvegese Per Strand Hagenes, che nell’ultimo giro ha staccato tutti arrivando da solo al traguardo di Leuven. L’argento è andato al francese Romain Gregoire e il bronzo al’estone Madis Mihkels.
Il primo azzurro è stato Manuel Oioli, settimo.
Al pomeriggio sono poi scesi in strada gli under 23, per una corsa sempre spettacolare e attesa, pronta a mettere in mostra i campioncini che stanno per sbarcare nel ciclismo dei grandi.
La gara si è accesa a poco più di 40 chilometri dall’arrivo, quando è partita una fuga di una decina di corridori in cui è stato lesto a infilarsi l’azzurro Luca Colnaghi.
Schmid prova l’assolo, ma l’oro è di Filippo Baroncini
Il gruppo ha un po’ faticato a riorganizzarsi nell’inseguimento ai battistrada, che hanno viaggiato con quasi un minuto di vantaggio. Poco prima dell’ultimo giro dai fuggitivi è partito tutto solo lo svizzero Mauro Schmid, già professionista con la Qhubeka e vincitore di una tappa del Giro d’Italia.
Schmid ha fatto valere la sua diversa esperienza e abitudine agli sforzi prolungati, in una corsa che mette di fronte e mescola under 23 che sono ancora dilettanti e alcuni già passati tra i pro. L’elvetico ha difeso una decina di secondi di margine, con l’Olanda protesa nella rincorsa per favorire lo sprint di Olav Kooij.
Schmid ha dato l’impressione di poter resistere, ma la situazione si è rimescolata su uno dei tanti e brevi strappi che caratterizzano il circuito belga, a cinque chilometri dal traguardo. Lo svizzero è stato raggiunto e dal gruppo è partito con una potente azione Filippo Baroncini.
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Il 21enne della Colpack, pronto al salto tra i pro con la Trek, è riuscito a fare la differenza e a rilanciare con forza dopo il culmine dello strappo.
La rincorsa del gruppo non è stata efficace, con qualche scatto isolato e gli altri azzurri a controllare nelle prime posizioni. Baroncini non ha avuto flessioni ed è così andato a conquistare questo titolo mondiale. Alle sue spalle la volata del gruppo per le altre medaglie è stata vinta da Biniam Ghirmay per uno storico podio eritreo, davanti all’olandese Olav Kooij, talento in rampa di lancio della Jumbo-Visma. Michele Gazzoli si è fermato al quarto posto, con l’ottimo Luca Colnaghi settimo a completare la grande giornata degli azzurri.
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