Dopo una convivenza non troppo fortunata durata due stagioni, si conclude alla fine di questo 2021 l’avventura comune in maglia Trek Segafredo di Giulio Ciccone e Vincenzo Nibali. L’arrivo del numero uno del nostro Ciclismo al fianco del giovane scalatore abruzzese era stato visto come un segno molto favorevole per il movimento azzurro, quasi un passaggio di testimone generazionale. Il rimescolamento del calendario provocato dall’emergenza sanitaria, gli infortuni, qualche incomprensione, hanno però raffreddato sul nascere una collaborazione attesa da tutti gli appassionati di ciclismo in Italia, speranzosi di trovare in Ciccone un uomo nuovo per essere ancora protagonisti nei grandi giri.

Giulio Ciccone: ‘Abbiamo vissuto dei momenti difficili’

Contrariamente alle speranze iniziali, tra Giulio Ciccone e Vincenzo Nibali non sembra essere nato un feeling speciale in questi due anni trascorsi insieme alla Trek Segafredo. Tra i due c’è stato anche qualche screzio, soprattutto al Campionato Italiano dello scorso giugno, quando il vecchio campione e il suo giovane allievo non hanno collaborato alla rincorsa dei fuggitivi, eliminandosi di fatto a vicenda dai giochi per la vittoria. Negli ultimi mesi la convivenza di Nibali con la Trek è apparsa piuttosto fredda. La squadra americana ha deciso di puntare forte su Ciccone, che ha rinnovato il contratto fino al 2024, mentre il due volte vincitore del Giro d’Italia ha deciso di tornare alla Astana.

In un’intervista alla Gazzetta dello Sport, lo stesso Giulio Ciccone non ha nascosto che tra lui e Nibali ci sono stati dei problemi. “Le cose non sono andate come volevamo, tutti e due abbiamo vissuto dei momenti molto difficili e questo non ci ha aiutati” ha commentato il corridore abruzzese, aggiungendo però che quanto successo in corsa non ha intaccato il rapporto personale con l’ormai ex compagno di squadra.

“Siamo rimasti dei buoni amici giù dalla bici” ha spiegato il corridore della Trek.

‘Risultati deludenti, ma buoni valori di potenza’

Oltre a qualche incomprensione con Nibali, il 2021 ha riservato più ombre che luci a Giulio Ciccone. Lo scalatore abruzzese era partito con l’intento di puntare decisamente, per la prima volta, alla classifica generale dei grandi giri, mettendo in calendario il doppio impegno tra Giro d’Italia e Vuelta Espana.

Ciccone è partito bene in entrambe le corse, ma ha dovuto abbandonare sia in Italia che in Spagna a causa di due cadute. La stagione si è conclusa così come una sorta di incompiuta, lasciando al corridore della Trek qualche dubbio sul suo progetto di diventare un uomo da grandi corse a tappe.

“Se si guardano i risultati è sicuro che sono stati deludenti, ma nonostante tutto i valori di potenza sono stati buoni, migliori rispetto a quelli del 2019, quando puntavo alle tappe” ha commentato Ciccone, facendo poi una riflessione sul suo futuro. “Con corridori come Pogacar, Roglic e Bernal vincere un grande giro è quasi impossibile, ci dovrò pensare, ma per ora resto un corridore da classifica generale” ha concluso Ciccone.