È stata una corsa dai tratti surreali quella che è andata in scena oggi all’Expo 2020 di Dubai, in appendice alla stagione del Ciclismo professionistico. Rcs Sport, società organizzatrice del Giro d’Italia, ha promosso il primo criterium legato alla corsa rosa, una sorta di gara-esibizione con una manciata di campioni al via. L’evento ha ricalcato l’idea già portata avanti dal Tour de France con alcuni criterium organizzati negli anni scorsi in Estremo Oriente, sempre accolti da un caloroso bagno di folla. A Dubai, invece, il Giro d’Italia è stato accolto nell’indifferenza e così i tanti campioni in corsa, da Peter Sagan a Filippo Ganna ed Egan Bernal, hanno pedalato in uno scenario triste e surreale, senza nessuno spettatore a bordo strada in un format di gara che è pensato esclusivamente per essere goduto dal vivo.

Lo spettacolo dei campioni del ciclismo nel vuoto di Dubai

Nel mondo del ciclismo su strada il criterium è una corsa che si effettua su un breve circuito cittadino da ripetere numerose volte, con un numero ridotto di corridori al via e con una condotta di gara all’insegna dello spettacolo. La caratteristica principale di questo format è la vicinanza tra i campioni e il pubblico a bordo strada, che può godersi i continui passaggi della corsa e dei propri idoli in un contesto meno stressante rispetto a quello delle gare ufficiali.

Queste gare vengono organizzate anche subito dopo le grandi corse a tappe, soprattutto a fine Tour de France, con i protagonisti della Grande Boucle pronti a regalare un’ora di spettacolo in città dove il ciclismo viene vissuto con grande passione.

Il Tour ha esportato questo format anche in una serie di trasferte in Estremo Oriente, raccogliendo grande successo di pubblico, ed ora anche il Giro d’Italia ha deciso di lanciare il primo criterium legato alla corsa rosa. Rcs Sport ha scelto Dubai e il suo Expo come sede del Giro d’Italia criterium. La collaborazione è stata probabilmente fortunata sul piano economico, grazie ai ricchi investimenti degli Emirati, ma non ha ottenuto il successo di pubblico.

Il gruppetto di una trentina di corridori che si è presentato al via, tra cui Peter Sagan, Egan Bernal, Filippo Ganna e Elia Viviani, ha pedalato nel vuoto assoluto, regalando un’immagine piuttosto triste e surreale di questa giornata che sarebbe dovuta essere una festa del ciclismo.

Sagan: ‘Mi sono reso conto che Viviani era più veloce’

La corsa, una trentina di giri su un anello di un paio di chilometri, ha poi regalato anche qualche bel momento di spettacolo, come le volate tra Peter Sagan e Elia Viviani nei traguardi volanti per la classifica a punti. Filippo Ganna si è prodotto in un bell’assolo, che gli è valso il premio per il giro più veloce, ma nel finale è stato uno scatto di Egan Bernal a decidere la corsa. Sulle tracce del vincitore del Giro d’Italia, che ha corso con la sua maglia rosa, si sono mossi Marc Hirschi, Geoffroy Bouchard e la maglia ciclamino Peter Sagan. Bernal ha poi attaccato ancora nell’ultimo giro, con Sagan pronto a riprenderlo e a batterlo facilmente nella volata finale.

“Mi sono subito reso conto che Viviani era più veloce di me” ha commentato il vincitore. “Ho cercato di cambiare tattica, recuperando energie per 10-15 giri. Poi nel finale quando Bernal, Hirschi e Bouchard hanno attaccato ho deciso di seguirli. È stata la mossa giusta” ha aggiunto Peter Sagan, accompagnato sul podio da Bernal e da Hirschi. Viviani si è invece preso la classifica a punti, mentre Attila Valter è stato premiato come corridore più combattivo.