Anche ora che le sue vittorie si sono fatte decisamente più saltuarie, Peter Sagan resta comunque uno dei campioni da copertina e degli uomini più discussi del Ciclismo professionistico. Il tre volte iridato ha conquistato cinque vittorie in quest’ultima stagione, senza riuscire a lasciare un’impronta davvero significativa nelle grandi classiche e ai Mondiali. Sagan ha pagato un po’ di sfortuna e di problemi fisici, soprattutto la positività alla Covid-19 ad inizio stagione e una caduta al Tour de France, ma a molti osservatori ha dato la netta impressione di essere un campione ormai un po’ appagato e senza quella cattiveria agonistica che aveva nella prima parte della carriera.
Bartoli: ‘Con l’allenamento tornerebbe ad affinarsi’
Di questo avviso è anche Michele Bartoli, l’ex campione pisano, grande interprete delle classiche tra gli anni novanta e i primi anni duemila. Intervistato da Bici Pro, Bartoli ha dichiarato che il declino di Sagan non è dovuto ad un fattore fisico, ma all’aspetto mentale. L’ex campione ha osservato come il tre volte iridato si sia un po’ appesantito fisicamente negli ultimi tempi, ma che questo sia il riflesso della sua motivazione non più così forte, soprattutto in fase di preparazione.
“Sagan allenato, preparato, tirato, curato con l’alimentazione tornerebbe ad affinarsi” ha commentato Bartoli, spiegando che il campione slovacco non può aver subìto un decadimento atletico così importante come invece testimonierebbero i suoi risultati.
“Il fisico dai 30 ai 38 anni non cambia tanto” ha dichiarato l’ex corridore pisano, ritenendo che siano gli stimoli e le ambizioni a fare la differenza.
Bartoli ha spiegato che a Sagan servirebbe accanto una persona in grado di dargli una scossa sul piano mentale, di fargli ritrovare le giuste motivazioni anche affrontandolo in maniera energica.
“I primi anni era ambizioso, ora sembra appagato. Gli servirebbe un Ferretti, uno che lo rimetta in linea e gli dia grinta. O vai o smetti” ha dichiarato Michele Bartoli.
Sagan: ‘Quando vincevo poteva sembrare facile, ma non lo era’
Per cercare di dare una svolta a questa fase della sua carriera, Peter Sagan cercherà nuovi stimoli iniziando una nuova avventura nella Total Energies.
Il tre volte iridato ha chiuso la lunga esperienza nella Bora hansgrohe, cinque anni in cui ha vinto un Mondiale e una Roubaix, scegliendo l’offerta della Total tra le tante che gli erano arrivate. Sagan ripartirà così da una squadra più piccola, che non fa parte del World Tour, a caccia di motivazioni nuove. “Stanno costruendo una squadra intorno a me ed è questo che mi ha attratto del progetto” ha spiegato lo slovacco in un’intervista a Velo Magazine.
Sagan ha anche parlato di questo calo di prestazioni e risultati, spiegando che “il ciclismo è molto cambiato negli ultimi anni. Sono arrivati nuovi corridori e anche le corse sono cambiate. Non hai altra scelta che adattarti e continuare a lavorare.
Quando vincevo regolarmente e sono diventato tre volte Campione del Mondo non ho mai ricevuto regali. Poteva sembrare facile, ma non lo era. Le vittorie sono il risultato dei sacrifici” ha spiegato Sagan.