Anche l’ultimo tassello è stato svelato per completare il mosaico del percorso del Giro d’Italia 2022. Dopo aver presentato la partenza dall’Ungheria, le tappe pianeggianti, quelle intermedie e le attese frazioni di alta montagna, RCS Sport ha scoperto nella giornata dell'11 novembre anche il gran finale della prossima edizione della corsa rosa. All’appello di questa strana e inedita presentazione a rate mancava solo la tappa conclusiva, che sarà una cronometro con partenza e arrivo a Verona. La distanza sarà molto ridotta, appena 17,1 km, che aggiunti ai 9,2 dell’altra tappa a cronometro prevista a Budapest, delineano una corsa decisamente più favorevole agli scalatori piuttosto che agli specialisti delle prove contro il tempo.

Giro d’Italia, finale all’Arena di Verona

RCS Sport ha svelato anche l’ultima tappa che mancava per completare la presentazione del percorso del Giro d’Italia 2022. Il gran finale della corsa rosa sarà a Verona, come già avvenuto nel 1981, nel 1984, nel 2010 e nel 2019. Quest’ultima frazione, all’indomani della tappa dolomitica sulla Marmolada, sarà una cronometro dal chilometraggio molto limitato, appena 17,1 km. Il percorso ripropone quello dei Mondiali ospitati per due volte dalla città veneta, con la salita delle Torricelle, ma in senso di marcia inverso.

È pressoché la stessa cronometro che chiuse il Giro 2019, con la vittoria di tappa di Chad Haga e il trionfo rosa di Richard Carapaz.

La prima parte del percorso è caratterizzata da lunghi rettilinei pianeggianti. Dopo circa 5 km inizia la salita alle Torricelle, con una pendenza media sul 5%. Lo scollinamento è dopo 9.3 km, dove è posto anche il rilevamento cronometrico intermedio.

La discesa riporta nel centro di Verona, con l’arrivo posto in piazza Bra e la passerella conclusiva nell’Arena, come avvenuto nelle precedenti edizioni del Giro concluse nella città scaligera.

Vegni: ‘Uno dei percorsi più duri’

Con planimetria e altimetria completamente svelata, il Giro d’Italia 2022 ha definito quelle che saranno le sue caratteristiche essenziali.

A saltare all’occhio è la scelta di disegnare tappe brevi, al massimo di 200 km, una novità assoluta per il Giro d’Italia, che in passato aveva sempre inserito qualche frazione di montagna dal chilometraggio molto ampio.

Il tracciato è molto sbilanciato a favore degli scalatori, con quattro arrivi in salita, altre due tappe di alta montagna e tante frazioni intermedie molto insidiose, a fronte di appena 26 km a cronometro. Questo dato è stato sottolineato anche dal Direttore del Giro d’Italia, Mauro Vegni. “Sarà uno dei percorsi più duri degli ultimi anni, con quasi 51.000 metri di dislivello” ha dichiarato Vegni, aggiungendo di aver voluto dare un tocco di tradizione inserendo tante salite storiche del Ciclismo e della corsa rosa, come il Pordoi, che sarà Cima Coppi, il Mortirolo e la Marmolada, ma anche il Valico di Santa Cristina.

Quest’ultima salita non viene affrontata da più di vent’anni al Giro d’Italia, ma è legata alla prima grande impresa di Marco Pantani, nel ’94, e per questo sarà dedicata all’indimenticato Pirata.