Dopo quello lanciato da Arnaud Demare nei giorni scorsi sull'uso dei chetoni, dal gruppo del ciclismo si leva un altro grido d’allarme sull’eccessivo ricorso ai medicinali. A parlare apertamente dei movimenti di squadre e corridori ai margini del regolamento antidoping e dell’etica è un giovane talento danese, Ludvig Wacker. Il corridore ha deciso di lasciare il ciclismo ad appena 21 anni, nonostante gli ottimi risultati raggiunti nelle categorie giovanili, tra cui la vittoria della Gand Wevelgem juniores. Wacker era stato selezionato dalla squadra giovanile della Sunweb, in cui ha militato nel 2019 e nel 2020, ma ha scelto di interrompere la sua corsa verso il ciclismo professionistico.
Ludwig Wacker: ‘Ho chiuso con le pasticche’
In un’intervista al sito danese feltek.dk, Wacker ha spiegato che la sua decisione di chiudere una carriera così promettente ad appena 21 anni è legata all’abuso di farmaci, più o meno leciti, che si fa nel mondo del ciclismo. “Ho chiuso con le pasticche nello sport. Possono anche essere consentite, ma voglio chiudere, c’è qualcosa di assurdo in tutto questo” ha dichiarato il giovane danese.
Ludvig Wacker è entrato più nel dettaglio delle sue accuse, tratteggiando una situazione molto inquietante, in cui il ricorso a medicinali non a fini terapeutici è particolarmente diffuso e adottato con estrema leggerezza. “I corridori vanno alle grandi corse con dei piccoli contenitori di pasticche nelle tasche posteriori.
Io non ho mai voluto prendere nulla, ma sai che tutti prendono qualcosa. Parlo di antidolorifici, caffeina e altre cose. È assurdo quante dosi ne prendano, anche perché non sai cosa farà tutto ciò al tuo corpo tra vent’anni” ha accusato Wacker.
‘Corridori responsabili’
Secondo Ludwig Wacker sono gli stessi corridori a procurarsi i farmaci. “La squadra non è direttamente responsabile, i corridori possono fare da soli, sono facili da trovare” ha confidato il 21enne danese, che ha dichiarato di lasciare il ciclismo per l’abuso di farmaci, ma anche per la paura subentrata dopo un brutto incidente in cui è rimasto coinvolto l’anno scorso.
“Non ho riportato conseguenze, ma è stato un incidente ad alta velocità.
Nella mia testa però il danno è stato ingente. Ero mentalmente provato e spaventato. Le cose sono andate molto male durante il Campionato danese. Allora ho chiamato la Sunweb per dire che non intendevo continuare, anche se loro volevano prolungarmi il contratto” ha raccontato Wacker.
Nonostante tutto il giovane corridore danese si porterà con sé anche dei buoni ricordi di questa avventura nel ciclismo. “Ho imparato molto e ne sono molto orgoglioso. Sono davvero felice di aver provato e di essere arrivato fino a qui” ha chiosato Wacker.