Dopo la querelle sull'uso o meno dei chetoni, il ciclismo potrebbe presto dover fare i conti con un'altra sostanza: la tizanidina, conosciuta anche come Sirdalud o Zanaflex. La questione inerente l'uso di tale sostanza è partita durante l'ultima edizione del Tour de France, quando è stata ritrovata all'interno di un hotel di un team partecipante alla corsa francese. È bene sottolineare subito che la sostanza, almeno per il momento, non è assolutamente vietata e solitamente viene utilizzata quando si ha la volontà di alleviare gli spasmi muscolari.

La sostanza è stata utilizzata da alcuni corridori in Francia

L'uso della sostanza nel Ciclismo è stata notata proprio durante la corsa in terra francese: qui, infatti, hanno analizzato sette campioni di capelli e tre hanno evidenziato la presenza di questo farmaco. All'epoca il caso era stato sollevato dalla procura di Marsiglia, che avevano avviato una indagine "sull'acquisto, possesso, trasporto e importazione della sostanza".

Nel focus, in quella occasione, era finito il team della Bahrain Victorious: l'accusa, in particolare, era quella per la quale un loro atleta aveva utilizzato la sostanza senza prescrizione medica. Il team, dal canto suo, aveva confermato di aver subìto la perquisizione, pur ammettendo di non aver mai ricevuto "ufficialmente o ufficiosamente" dei risultati eventualmente emersi dagli studi sull'uso della tizanidina.

La Wada sospetta che gli atleti utilizzino le sostanze per alleviare i dolori muscolari

La Bahrain, poi, aveva giustamente fatto notare che l'uso della sostanza non era stata assolutamente vietata, rimarcando dunque di aver avuto un comportamento corretto e, soprattutto, dentro il perimetro della legalità. La Wada, pochi giorni fa, ha comunque voluto sottolineare come ora verranno effettuate delle ulteriori indagini sulla sostanza.

L'Agenzia, in particolare, sospetta che la sostanza possa essere utilizzata dai ciclisti come un metodo per alleviare i dolori muscolari. A commentare la questione è stata Olivier Rabin, direttore scientifico dell'Agenzia che ha ricordato come la sostanza "non sia illecita", pur ammettendo di non avere ancora abbastanza conoscenze sul tema.

Per questo motivo, il direttore ha definito "lecita'' la domanda su quali effetti dopanti potrebbe avere. Rabin, poi, ha anche sottolineato come la sostanza possa anche dare degli effetti collaterali importanti come "vomito, mal di stomaco, allucinazioni e vertigini".

Infine, l'esponente della Wada ha voluto anche porre il focus sui comportamenti che spesso chi sta intorno ai ciclisti adopera per migliorare le loro performance: "Non dobbiamo trascurare il fatto che alcune delle persone che aiutano gli atleti ad avere delle performance superiori sono soggette a pressioni per cercare di trovare soluzioni, per realizzare cose nuove, spesso però senza che ci sia alcuna razionalità scientifica dietro".