La Volta Valenciana, che si è conclusa il 6 febbraio 2022 con la vittoria in classifica generale di Aleksandr Vlasov, ha aperto un acceso dibattito nel mondo del ciclismo professionistico sull'opportunità di inserire i settori sterrati nel percorso. L'organizzazione della corsa spagnola ha disegnato un percorso particolare per la tappa regina, che si è corsa venerdì. Il tracciato affrontava una dura salita nel finale, quella verso Antenas del Maigmò, ma anziché far transitare i corridori sulla strada principale è stata scelta una via secondaria sterrata, in alcuni tratti simile ad una mulattiera.
Remco Evenepoel ha criticato apertamente il tracciato e l'inserimento di questo tratto di sterrato, parlando di percorso da mountain bike e non adatto al ciclismo su strada. Al giudizio negativo del giovane belga se ne sono aggiunti anche altri, tra cui quello particolarmente severo di Matteo Trentin.
Matteo Trentin: 'Uno spettacolo di cui non abbiamo bisogno'
L'inserimento dei tratti di sterrato nelle corse di ciclismo su strada è una tendenza che ha preso il via dal grande successo della Strade Bianche. La classica senese è stata la vera, grande novità del ciclismo pro degli ultimi quindici anni, raccogliendo l'apprezzamento sia dei corridori che degli appassionati, stregati dai paesaggi della campagna toscana e da una cifra tecnica incomparabile.
Molti organizzatori di corse hanno provato a cavalcare il successo della Strade Bianche, cercando di replicarne le caratteristiche con l'inserimento di alcuni tratti di sterrato nelle proprie gare, con risultati però alterni.
L'esperimento della Volta Valenciana, che nella tappa di venerdì scorso ha portato i corridori sullo sterrato di Antenas del Maigmò, una salita con pendenze fino al 10% e fondo particolarmente sconnesso, non ha trovato il consenso di tutti i corridori. Remco Evenepoel è stato il primo a criticare la scelta di far passare la corsa su questo tratto sterrato, e ora anche Matteo Trentin si è espresso in maniera molto negativa. "Non sono entusiasta di vedere lo sterrato in una corsa a tappe.
Penso che stiamo andando troppo oltre, verso uno spettacolo di cui non abbiamo bisogno" ha commentato il corridore della UAE Emirates.
'Non mischiare classiche e grandi giri'
Secondo Trentin questa moda di scimmiottare la Strade Bianche non è una scelta vincente da parte degli organizzatori, soprattutto per quanto concerne le gare a tappe. "La Strade Bianche è la Strade Bianche, è una corsa nata e sviluppata così. E' speciale anche perchè le strade toscane non sono le stesse che si possono trovare nel resto d'Italia" ha dichiarato Trentin.
Il corridore della UAE ha giudicato inadatta la strada scelta dalla Volta Valenciana per l'arrivo della tappa di venerdì scorso, e tecnicamente ininfluente.
"La salita era già abbastanza dura e il fondo non era buono. Non era adatta per una corsa su strada. Questo è ciclismo su strada, non gravel" ha spiegato Trentin, criticando anche quelle corse, come il prossimo Tour de France, che talvolta inseriscono nel percorso dei tratti di pavè. "In passato abbiamo visto che diversi contendenti per la classifica generale hanno perso tanto terreno nei tratti di pavè. C'è un motivo per cui ci sono i corridori da grandi giri e quelli da classiche, non si possono mischiare le due cose" ha sentenziato Matteo Trentin.