Con un comunicato diffuso martedì 1° marzo, l'Uci ha annunciato una serie di misure che saranno adottate nel mondo del Ciclismo professionistico in seguito all'invasione russa in Ucraina. L'ente che governa il ciclismo internazionale ha deciso di bloccare l'attività di tutte le squadre di club registrate in Russia e Bielorussia, come la Gazprom, revocando loro la licenza, oltre che quella delle rappresentative nazionali. I corridori che hanno licenza russa ma che sono stati ingaggiati da team di altre nazionalità, come Pavel Sivakov o Aleksandr Vlasov, sono invece stati autorizzati a correre.

La Gazprom, squadra con sponsor russo ma che ha fondamenta molto internazionali, è stata così bloccata alla vigilia del Trofeo Laigueglia, e i suoi corridori, tra cui molti italiani, sono finiti ai margini del ciclismo.

Ciclismo: sì ai corridori russi, no alle squadre

Le decisioni prese dall'Uci dopo l'invasione russa in Ucraina hanno creato non poche discussioni nel mondo del ciclismo. L'organo presieduto da David Lappartient ha deciso di fatto di togliere di mezzo tutte le squadre, nazionali e di club, che sono registrate in Russia e Bielorussia, ma di lasciare liberi di correre quei corridori russi che militano in formazioni di altre nazionalità.

Tra le altre, il direttivo dell'Uci ha assunto le seguenti decisioni

  • Le squadre nazionali russe e bielorusse e le selezioni nazionali non sono autorizzate a prendere parte a nessuna manifestazione del Calendario Internazionale UCI.
  • Lo status di squadra UCI è revocato a tutte le squadre di nazionalità russa o bielorussa
  • L'UCI ritira tutti gli eventi russi e bielorussi dal Calendario Internazionale UCI 2022
  • i Campionati Nazionali Russo e Bielorusso sono ritirati dal Calendario Internazionale UCI.

A livello tecnico il peso maggiore di queste misure riguarda il Team Gazprom, squadra Professional in cui militano ben sette corridori italiani: Giovanni Carboni, Nicola Conci, Marco Canola, Matteo Malucelli, Cristian Scaroni, Alessandro Fedeli e Andrea Piccolo.

Alessandro Fedeli: 'Sto dalla parte della squadra'

La Gazprom ha proposto all'Uci una sorta di compromesso per tornare in possesso della licenza e poter continuare l'attività. Il team ha chiesto di correre con delle maglie neutre, senza loghi e sponsor, ma l'Uci ha bocciato questa possibilità e stoppato la squadra russa. La notizia è arrivata a poche ore dal via del Trofeo Laigueglia, la corsa ligure che ieri ha aperto il calendario del ciclismo italiano.

I corridori della Gazprom non hanno potuto far altro che lasciare Laigueglia e tornare a casa con tanti dubbi su quello che potrà essere il prosieguo della carriera.

L'Uci ha dato loro la possibilità di accasarsi in altre formazioni, ma con la stagione già iniziata da più di un mese e le squadre ormai al completo e senza budget, le possibilità di trovare uno sbocco in tal senso sembrano minime.

"Magari i più giovani avranno tempo per ripartire, io non lo so" ha dichiarato un amaro Alessandro Fedeli a Bici.pro.

Il corridore ha denunciato un comportamento ipocrita da parte dell'Uci: "Vorrei sapere perché i corridori russi delle squadre tedesche o britanniche possono continuare a correre, è un provvedimento che alimenta odio" ha dichiarato Fedeli, spiegando come la Gazprom sia in realtà una squadra più internazionale che russa. Il team ha infatti ingaggiato corridori di sei diverse nazionalità e ha sede in Italia. "Io sto dalla parte della squadra" ha concluso Alessandro Fedeli.