Arriva la prima fuga da lontano in questa Tirreno-Adriatico che fin qui era stata riservata solo alle più grandi firme. La quinta tappa, quella disegnata sugli spettacolari muri marchigiani, è andata a Warren Barguil, che nella rampa finale verso Fermo ha avuto la meglio sui compagni d’avventura. Tra gli uomini di alta classifica la corsa ha vissuto uno strano episodio nella fase più calda. Evenepoel ha attaccato sul muro di Madonna d’Ete seguito da Pogačar e Vingegaard, ma ha poi sbagliato strada nella successiva discesa, vanificando così un’azione molto promettente e spettacolare.
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Tirreno, avvio a tutta velocità
Anche la quinta tappa della Tirreno-Adriatico non ha risparmiato azione e sorprese. Il percorso era disegnato sui muri marchigiani attorno a Fermo, ormai un passaggio classico della Corsa dei due mari, che in questo territorio trova sempre degli spunti ideali per regalare delle grandi giornate di Ciclismo.
La tappa è partita a fortissima andatura e con una lunga sequenza di scatti. Anche i big della classifica generale si sono trovati coinvolti nella battaglia in queste fasi iniziali, finchè sono riusciti ad evadere dodici uomini e la situazione si è calmata.
A prendere la fuga giusta sono stati Nelson Oliveira (Movistar), Clément Russo e Warren Barguil (Arkéa-Samsic), Valentin Ferron (TotalEnergies), Simone Velasco (Astana Qazaqstan), Jhonatan Restrepo (Drone Hopper-Androni Giocattoli), Vincenzo Albanese e Francesco Gavazzi (Eolo-Kometa), Davide Ballerini (Quick-Step Alpha Vinyl), Gianluca Brambilla (Trek-Segafredo), Xandro Meurisse (Alpecin-Fenix) e Benjamin Thomas (Cofidis).
La corsa si è stabilizzata con la fuga che ha preso un vantaggio fin sui quattro minuti e il gruppo condotto dalla UAE di Pogačar.
Pogačar ancora leader
Il gruppo ha poi cominciato una lenta rimonta, ma la fuga ha cominciato a rendere sempre più concrete le possibilità di raggiungere il traguardo. La sequenza di muri della seconda parte del percorso, tra cui quello di Capodarco, ha ridotto sempre di più la consistenza del gruppo, ed anche Ganna si è dovuto fare da parte in questa fase della corsa.
Il primo passaggio sulla salita verso l’arrivo di Fermo ha già fatto capire la superiorità di Barguil tra i fuggitivi. Il francese ha attaccato con Thomas, poi è stato raggiunto da una parte degli altri attaccanti ed è rimasto tranquillo fino all’imbocco della scalata finale.
In gruppo la corsa si è accesa sul muro di Madonna d’Ete, quando Remco Evenepoel ha accelerato provocando la pronta reazione di Pogačar e Vingegaard. La situazione si è però improvvisamente rimescolata nella successiva discesa, quando Evenepoel ha sbagliato percorso ad un bivio non perfettamente segnalato, traendo in errore anche gli altri. Pogačar e Vingegaard sono stati però pronti a tornare subito indietro e riprendere la marcia corretta insieme al gruppo inseguitore, mentre Evenepoel ha perso più tempo ed è stato costretto ad una dispendiosa rincorsa, poi coronata felicemente.
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Sulla salita finale Warren Barguil ha avuto facilmente ragione dei compagni d’avventura ed è andato a vincere sul traguardo di Fermo, con Meurisse e Velasco a seguire. Richie Porte ha anticipato il gruppetto degli uomini di classifica, con Pogačar, Vingegaard, Evenepoel, Mas, Hindley e Landa arrivati tutti insieme. Anche Ciccone, Lopez e il nome nuovo Arensman sono arrivati ad una manciata di secondi, in una tappa che rimarrà nelle gambe dei corridori ma che non ha provocato distacchi importanti.
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La classifica generale vede ancora Tadej Pogačar in testa con 9’’ su Evenepoel, 43’’ su Arensman e 45’’ su Vingegaard.