Splende il talento puro di Remco Evenepoel nella Liegi-Bastogne-Liegi che ha fatto calare il sipario sulla primavera delle grandi classiche del Ciclismo. Il campioncino belga ha risposto alle tante critiche che gli erano piovute addosso negli ultimi mesi con una prestazione strepitosa. In una corsa segnata dalle assenze di Roglic e Pogacar, gli ultimi due vincitori, e dal ritiro di Alaphilippe, caduto a una sessantina di km dall’arrivo, Evenepoel ha messo in scena un "one man show", partendo tutto solo in cima alla Redoute. Il 22enne della Quickstep ha fatto una sorta di cronometro negli ultimi 30 chilometri, respingendo i timidi tentativi di rincorsa degli avversari, con Van Aert che alla fine si è dovuto accontentare della terza piazza, battuto in volata da Quinten Hermans.

Liegi, anche Tizza in fuga

La Liegi-Bastogne-Liegi, ultimo appuntamento della stagione di classiche del grande ciclismo, è partita a tutta velocità, con una serie di attacchi che hanno composto una fuga di undici uomini, tra cui anche un italiano, Marco Tizza. La corsa si è assestata nelle fasi centrali, con Quickstep e Bahrain tra le squadre più presenti a condurre il gruppo. Le prime code non hanno acceso la situazione, ma la corsa ha avuto una drammatica svolta ad una sessantina di chilometri dal traguardo per una caduta di massa avvenuta nelle prime posizioni.

Sono rimasti coinvolti tra gli altri Romain Bardet, Wilco Kelderman, Rigoberto Uran e Julian Alaphilippe, finito rovinosamente fuori strada e costretto al ritiro in questa classica per lui sembra stregata.

Il Team Bahrain ha poi iniziato a muovere le sue tante pedine sulla Cote de Desniè, dove Mikel Landa e Damiano Caruso hanno cercato invano di portare via un gruppetto di contrattaccanti per poter sfruttare la forza del proprio collettivo.

Decisiva la Redoute

La squadra mediorientale non è riuscita nel suo intento e così il gruppo è arrivato ancora folto alla salita della Redoute, passaggio iconico della corsa. In testa è rimasto il solo Bruno Armirail, mentre il gruppo è salito con andatura regolare sotto la spinta della Quickstep. Nonostante l’abbandono di Alaphilippe, la squadra belga ha disegnato una strategia aggressiva per il suo unico leader rimasto, Remco Evenepoel, che in cima alla salita ha piazzato un potente attacco.

Il 22enne della Quickstep è riuscito a togliersi tutti di ruota con un’azione di forza ed in breve ha raggiunto Armirail al comando, iniziando una sorta di crono individuale, l’esercizio di cui è grande specialista.

Evenepoel ha guadagnato subito una trentina di secondi, con il gruppo che si è giocato sulla salita di Roche aux Faucons, ultima difficoltà di giornata, le chance di riagguantarlo. Qui Evenepoel è rimasto tutto solo con il prevedibile cedimento di Armirail, mentre Valverde ha chiesto un ultimo sforzo a Mas per limare lo svantaggio.

Nel secondo troncone della salita Vlasov e Teuns hanno reagito con degli ottimi scatti, mentre van Aert è apparso in netta difficoltà. Anche Dani Martinez e Higuita hanno provato a lanciare l’inseguimento al culmine della salita, ma Evenepoel ha rilanciato con forza dopo lo scollinamento, mentre la rincorsa si è affievolita. Dietro al belga, infatti, si è ricompattato un gruppetto di una decina di corridori in cui la collaborazione non è stata molto incisiva.

Evenepoel ha così allungato nuovamente il margine e si è potuto godere da trionfatore gli ultimi chilometri. Il talento della Quickstep ha così messo le mani sulla sua prima classica monumento, mettendo a tacere chi lo bollava già come un incompiuto e regalando un successo pesante alla sua squadra, reduce da una primavera avara di soddisfazioni.

Van Aert non è riuscito nemmeno a vincere la volata per la seconda piazza, battuto inopinatamente da Quinten Hermans per un podio tutto belga. Martinez ha chiuso quarto davanti ad Higuita, con Teuns e Valverde a seguire.

Anche oggi davvero poca gloria per il ciclismo italiano, confinato ad un ruolo secondario in questa Liegi come in tutte le altre classiche. Il migliore è stato Ulissi, solo 22°, arrivato in un gruppo comprendente anche Pozzovivo e Nibali.