Accolto come un fenomeno ancora prima di debuttare nel Ciclismo professionistico, e già bollato come un incompiuto e uno spaccone per le difficoltà nel ripartire dall’incidente del Giro di Lombardia 2020, Remco Evenepoel ha spazzato via in un sol colpo tutte le voci e le discussioni alla Liegi – Bastogne – Liegi. Il 22enne belga ha messo le mani sulla più antica delle classiche monumento con un assolo esaltante, nel suo tipico stile. Evenepoel ha attaccato al culmine della Redoute, andandosene via da solo ad una trentina di chilometri dall’arrivo per respingere la rincorsa degli inseguitori e trionfare a Liegi.
Remco Evenepoel: 'Dopo la caduta è stato tutto diverso'
La vittoria di questa Liegi – Bastogne – Liegi porta con sé una carica di significati speciali per Remco Evenepoel. Il belga della Quickstep si è messo alle spalle un lungo periodo di difficoltà e dubbi, iniziato con il terribile volo giù da un ponte durante il Giro di Lombardia dell’agosto 2020.
L’ex Campione del Mondo juniores ha dovuto lottare a lungo con i segni sia fisici che psicologici lasciati da quell’incidente, mentre il soprannome di ‘nuovo Merckx’ con cui aveva fatto irruzione nel ciclismo professionistico ha cominciato ad apparire sempre più come un pesante e patetico fardello.
Dopo la vittoria alla Liegi, Evenepoel ha parlato a lungo di questo anno e mezzo così duro.
“Le cose erano andate eccezionalmente bene fino a quella caduta nel Giro di Lombardia. Ero sulle montagne russe, continuavo a sorprendermi, ma dopo quella caduta tutto è stato diverso. Mentalmente è stato un cambiamento enorme, ero un ragazzo che passava da una vittoria all’altra e mi sono dovuto ritrovare in bici. Ho dovuto essere paziente, aspettare di tornare il miglior Remco e questo mi ha stressato” ha raccontato Evenepoel dopo il trionfo di Liegi, togliendosi il peso di questo anno e mezzo di dura risalita.
🤩 Un rêve qui devient réalité.
🤩 A dream that becomes a reality.#LBL pic.twitter.com/ZWyEKDIMhp
— Liège-Bastogne-Liège (@LiegeBastogneL) April 25, 2022
'Piangevo senza sapere il perchè'
Il campioncino della Quickstep ha ricordato come sia stato soprattutto l’aspetto psicologico ad essere uscito a pezzi dal periodo post – incidente.
“Piangevo spesso senza nemmeno sapere il perché. Non sapevo più chi fossi. Non riuscivo a ritrovarmi, ma fortunatamente ho superato quel momento difficile e sono qui con il trofeo più bello che potessi desiderare” ha raccontato Evenepoel.
Il 22enne belga ha parlato anche di come sia cambiato il suo fisico in questo lungo periodo passato dalla caduta del Lombardia. “Dopo l’incidente ho sviluppato un nuovo tipo di muscolatura, che mi permette di correre in modo più esplosivo su salite come la Redoute. Non ho perso in resistenza e questo mi ha reso un corridore diverso rispetto al periodo prima della caduta” ha raccontato Remco Evenepoel, aggiungendo che la preparazione invernale è stata improntata a questi concetti. “Abbiamo volutamente continuato a lavorare sull’esplosività, ma anche sulle mie capacità a cronometro, esattamente i due elementi di cui avevo bisogno alla Liegi" ha dichiarato Evenepoel.